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Fuoco di Sant’Antonio: i sintomi, le cure e come prevenire la malattia

Il fuoco di Sant’Antonio (Herpes Zoster) è una malattia molto dolorosa e fastidiosa: scopri quali sono i sintomi e come ridurre il rischio di contagiare le altre persone

Fuoco di Sant’Antonio: i sintomi, le cure e come prevenire la malattia

Il fuoco di Sant’Antonio è un’infezione causata dallo stesso virus della varicella (ovvero il virus varicella-zoster – VZV). Chi ha sofferto di questa malattia durante l’infanzia, potrebbe dunque manifestare i sintomi del Fuoco di Sant’Antonio, meglio noto con il nome di Herpes Zoster.

Naturalmente non tutte le persone che hanno avuto la varicella sviluppano la malattia. Il virus rimane infatti inattivo nel tessuto nervoso. In alcune situazioni (ad esempio in caso di stress psicologico o fisico, o quando vi è un sistema immunitario particolarmente indebolito), aumentano le possibilità di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio.

La malattia si manifesta con la comparsa di un’eruzione cutanea che interessa generalmente una sola zona del corpo. Colpisce più frequentemente il torace o l’addome, ma può presentarsi anche in altre parti del corpo, come le spalle, la schiena, gli occhi, il viso o la bocca.

Scopriamo quali sono i sintomi del Fuoco di Sant’Antonio, come curare la malattia e come prevenire il contagio.

Fuoco di Sant’Antonio: i sintomi

Il principale sintomo dell’Herpes Zoster è senza dubbio la sensazione di dolore unita a quella di bruciore che si sviluppa nella zona interessata e intorno a essa. Se soffri di questa condizione noterai anche la comparsa di vescicole piene di liquido (molto simili a quelle della varicella).

Allo stesso tempo potresti soffrire di problemi allo stomaco e di febbre e brividi.

Nell’arco di un paio di giorni questi sintomi spariranno. Le pustole assumeranno un colore giallastro, tenderanno ad appiattirsi e a seccare, per poi lasciare spazio a delle croste che, cadendo, potrebbero far emergere una piccola cicatrice sulla pelle (specialmente se hai staccato le crosticine grattandole).

Quanto dura il fuoco di Sant’Antonio?

Generalmente la malattia dura dalle due alle quattro settimane. I giusti trattamenti potranno però aiutarti ad alleviare la sensazione di dolore e di prurito causata dalle vescicole.

Quando contattare il medico?

Se pensi di aver sviluppato l’Herpes Zoster, sarà importante contattare il medico per sottoporti a una visita accurata e per ricevere una corretta diagnosi. Nonostante la malattia non sia infatti considerata “grave”, può comunque avere delle conseguenze che non vanno sottovalutate.

Senza una giusta diagnosi e senza un corretto trattamento, c’è un rischio concreto di contagiare le persone vicine.

Herpes Zoster: le conseguenze che devi conoscere

Abbiamo visto che la malattia non è considerata “grave”, tuttavia può comunque avere delle conseguenze per la salute, soprattutto nei pazienti più fragili, ovvero quelli più anziani o quelli che hanno un sistema immunitario debole (ovvero nelle persone immunodepresse).

Una delle principali conseguenze della malattia è la cosiddetta “nevralgia post erpetica”. Si tratta della complicazione più comune (colpisce una persona su 5 dopo aver avuto l’Herpes Zoster), che può scatenare una forte sensazione di dolore che colpisce il nervo interessato. I sintomi della nevralgia erpetica tendono a persistere anche dopo la completa scomparsa delle vescicole.

Fra le altre possibili complicanze e conseguenze della malattia vi sono anche condizioni come:

  • Paralisi facciale
  • Problemi agli occhi e alla vista se l’eruzione cutanea colpisce l’occhio o la zona intorno a esso
  • Infezione delle vescicole
  • Infiammazione che può colpire diversi organi.

Perché si chiama “Fuoco di Sant’Antonio”?

Il fuoco di sant’Antonio è noto con questo particolare nome perché nel passato veniva invocato proprio sant’Antonio Abate per favorire la guarigione dalla malattia. La parola “fuoco” rievoca inoltre la sensazione di bruciore che prova chi ne soffre.

L’herpes zoster è ad ogni modo una malattia nota sin dai tempi antichi. E’ però solo nel 1700 che si è cercato di catalogare e conoscere meglio la condizione e le sue origini.

Diagnosi

Per eseguire una corretta diagnosi di Herpes Zoster, il medico si baserà innanzitutto sulla sensazione di dolore manifestata dal paziente. Esaminerà poi le vescicole eventualmente comparse, e potrebbe anche richiedere degli esami di laboratorio come quello della ricerca di anticorpi contro la malattia.

Come avviene il contagio?

Ma come avviene il contagio da fuoco di Sant’Antonio? La malattia può manifestarsi in coloro che hanno già avuto la varicella in passato; chi ha il Fuoco di Sant’Antonio, inoltre, può contagiare anche le persone che lo circondano.

La trasmissione della malattia è infatti possibile finché non si secca anche l’ultima vescicola. Il contagio può avvenire attraverso il contatto diretto o indiretto (utilizzando ad esempio la stessa tovaglia per il corpo, gli stessi indumenti o praticando sport di contatto o il nuoto).

Proprio per questa ragione è fondamentale che, se hai sviluppato la malattia, presti molta attenzione, evitando di contagiare le persone che ti circondano.

I trattamenti contro il Fuoco di Sant’Antonio

La malattia può essere affrontata grazie all’impiego di farmaci e rimedi per alleviare il dolore. Fra i trattamenti più indicati vi sono quelli a base di farmaci antivirali (come Aciclovir – Zovirax), in grado di bloccare la replicazione del virus e di ridurre di conseguenza anche la durata della malattia, oltre che i suoi sintomi.
La terapia antivirale sarà più efficace se il trattamento verrà intrapreso entro le prime ore dalla comparsa dei primi sintomi.

Il medico potrebbe inoltre consigliare l’assunzione di farmaci antidolorifici e antinfiammatori, e l’applicazione di un gel a base di cloruro d’alluminio, per accelerare la guarigione delle vescicole e alleviare il prurito e la sensazione di dolore.

Come ridurre il prurito e il dolore?

Se non riesci a sopportare la sensazione di dolore e fastidio causata dal Fuoco di Sant’Antonio, potresti mettere in pratica alcuni consigli efficaci. Ad esempio, potresti indossare dei vestiti comodi e abbastanza larghi per non sfregare e per non toccare la pelle, o potresti applicare degli impacchi freddi sulle vescicole.

Ricorda sempre di mantenere pulita e asciutta la parte, in modo da evitare spiacevoli complicazioni (come ad esempio delle infezioni batteriche) e per alleviare la sensazione di prurito.

Se sei in dolce attesa, scopri cosa fare in caso di sospetto herpes in gravidanza.

Il vaccino contro l’herpes zoster

Per prevenire il rischio di riattivazione del virus, esistono anche due possibili vaccini contro il Fuoco di Sant’Antonio. Il primo vaccino, ovvero il più recente, contiene solamente parti non infettive del virus, e non contiene quindi virus vivo. Il secondo vaccino contiene invece il virus vivo indebolito. In entrambi i casi si tratta di un valido rimedio per ridurre il rischio di sviluppare la malattia o per attenuarne gli eventuali sintomi e le possibili conseguenze.

Fuoco di Sant’Antonio: cosa bisogna sapere

Il fuoco di Sant’Antonio (o “Herpes Zoster”) è un’infezione virale che si scatena in seguito alla riattivazione del virus della varicella. La malattia può colpire chiunque abbia già avuto la varicella, ma si manifesta con maggiore frequenza nelle persone che hanno un sistema immunitario debole a causa di malattie o in coloro che stanno affrontando momenti di forte stress psico-fisico.

L’Herpes Zoster (che, lo ricordiamo, è ben differente dall’Herpes Simplex cha provoca patologie molto comuni come herpes labialeherpes genitaleherpes oculareherpes al naso, herpes vaginale, ma appartiene allo stesso gruppo di patogeni del Citomegalovirus, la famiglia dell’Herpes Virus, dei quali fanno parte anche il virus Epstein Barr e il virus del sarcoma di Kaposi) provoca sintomi come:

  • Dolore
  • Bruciore
  • Comparsa di vescicole in una zona localizzata del corpo (che può essere la schiena, l’addome, ma anche il viso o il torace).

La malattia tende a guarire spontaneamente nell’arco di due settimane, ma è possibile accelerarne la guarigione e per attenuare l’intensità dei sintomi grazie all’utilizzo di farmaci antivirali e antidolorifici.

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