Benessereblog Salute Malattie Gastrite nervosa: sintomi, cause e cure

Gastrite nervosa: sintomi, cause e cure

La gastrite nervosa colpisce parecchie persone: ecco come si manifesta, quali sono le cause, quali le cure ed i farmaci da assumere unitamente alla dieta.

Gastrite nervosa: sintomi, cause e cure

Fonte immagine: Robystarm

Tante persone soffrono di gastrite nervosa, patologia che indica una condizione acuta o cronica di infiammazione della mucosa dello stomaco che provoca sintomi da non sottovalutare e la cui causa è generalmente lo stress.

La patologia comporta un notevole disagio e abbassa la qualità di vita. Quando ogni pasto diventa una tortura, quando le uscite conviviali con gli amici e persino la classica pizzata mettono in allarme, quando basta un bicchiere di vino per mettere ko, forse è arrivato il momento di correre ai ripari.

La durata della gastrite nervosa, spesso provocata da emozioni negative, è a queste legata. Fortunatamente, farmaci e rimedi naturali possono alleviare di molto i disturbi che comporta. Dalle cure a quali abitudini adottare, ecco tutto quello che c’è sa sapere.

Le cause della gastrite nervosa

Per comprendere al meglio tale condizione è bene fare una necessaria premessa. La produzione di acido gastrico è necessaria per garantire una corretta digestione dei cibi da parte del corpo. La maggior parte dell’acido viene prodotta quando il pH gastrico stimola il rilascio e l’attivazione degli enzimi digestivi. Il pH all’interno dello stomaco è solitamente inferiore a 4,0, può scendere a 2,0 con le cellule parietali. Di cosa si tratta? Sono cellule che vivono nello stomaco e secernono ioni idrogeno.

Nella secrezione di questi ultimi, giocano un ruolo dominante tre sostanze: il neurotrasmettitore acetilcolina (ACH), che stimola le cellule parietali a secernere idrogeno attraverso la fosfolipasi; la gastrina, ormone noto per stimolare la secrezione di ioni idrogeno così come avviene nel caso dell’ACH; l’istamina, che stimola le cellule parietali a secernere ioni idrogeno attraverso la via del cAMP tramite l’attivazione della proteina chinasi A e attiva l’ATPasi H/K. Quando si è molto stressati, livelli elevati di ACH e istamina determinano un aumento della produzione di acido, causando così la gastrite nervosa (o da stress).

Stress, ansia, nervosismo, depressione, paura e rabbia sono tra i più frequenti fattori emotivi che contribuiscono allo sviluppo di questo tipo di gastrite. Tali sensazioni, provocando un’oscillazione dell’umore, provocano l’aumento degli acidi nello stomaco e la conseguente irritazione della mucosa. La combinazione di questi fattori, alla lunga, può provocare un’infiammazione nello stomaco.

Gastrite nervosa e tachicardia: c’è un legame? Che tra testa e stomaco vi sia un collegamento è oramai risaputo. Difatti, molte condizioni comuni che riguardano il nostro apparato digerente, e la gastrite nervosa non fa eccezione, sono la prova che la nostra pancia, molto spesso, interagisca anche con altri organi, il cuore in primis.

Fonte: derneuemann

Gastrite nervosa: sintomi

Quali sono i sintomi della gastrite nervosa? Detta anche gastrite da stress, è dovuta ad una somatizzazione di componenti psicologiche quali ansia, rabbia e pensieri ossessivi. “Bocconi” che non vanno giù, insomma. I sintomi di questo tipo di gastrite sono praticamente gli stessi di quelli della gastrite comune. I primi campanelli di allarme sono costituiti da dolore e/o bruciore allo stomaco. Seguono poi:

  • pirosi epigastrica (bruciore alla bocca dello stomaco) che può irradiarsi alla schiena
  • bruciore alla gola
  • eruttazioni frequenti e gorgoglii allo stomaco (dovuti alla iper produzione di succhi gastrici che irritano le mucose)
  • acidità
  • dolore nell’area addominale
  • perdita di appetito
  • sensazione di pienezza prima di aver finito i pasti
  • cattiva digestione
  • nausea
  • vomito
  • febbre (solo nei casi di gastrite acuta)
  • diarrea
  • gonfiore addominale
  • alitosi

Tra comuni e meno comuni, questi sono i campanelli di allarme che possono indicare l’insorgenza di una gastrite in generale.

Durata

Quanto può durare la gastrite nervosa? La durata ovviamente dipende dal soggetto e da numerosi altri fattori. I sintomi possono durare da un minimo di 3 giorni ad un massimo che è influenzato dalla nostra condizione psicofisica. Prima riusciamo a controllare i livelli di stress, prima la gastrite nervosa avrà fine.

Cura della gastrite nervosa

Questo tipo di gastrite è curabile e può essere trattato con cambiamenti nella dieta e farmaci piuttosto comuni, facilmente reperibili e poco costosi, che aiutano a lenire la mucosa dello stomaco in modo da non causare bruciore di stomaco.

Cosa prendere in caso di gastrite nervosa? I farmaci per la gastrite nervosa possono essere di diverso tipo: gli antiacidi sono consigliati quando è anche presente una forte acidità di stomaco. Gli inibitori della pompa protonica o gastroprotettori – ovvero farmaci che riducono la produzione di acidità nello stomaco come Omeprazolo o Pantoprazolo – sono consigliati in caso di reflusso e i protettori della mucosa gastrica sono adatti in caso di infiammazione della parete del tratto gastrointestinale. È necessario, però, che vengano raccomandati da un medico. Tuttavia, questi da soli non bastano.

È altrettanto importante controllare i nervi e le emozioni in generale, poiché da questi si innesca la condizione di malessere legata alla gastrite nervosa. L’unico modo per sradicarla sul nascere, è identificare i fattori nella propria vita che causano stress o ansia e cercare di controllarli. Porsi la domanda “Cosa mi provoca l’ansia allo stomaco?” può essere un buon punto di partenza per cercare di trovare una soluzione a questo problema così fastidioso e anti sociale. La migliore via rimane il trattamento dei problemi emotivi che scatenano i sintomi. Per farlo, si può optare per la psicoterapia, per tecniche di rilassamento (molti trovano beneficio dalla meditazione o dalla pratica dello yoga) e per una dieta sana ed equilibrata unitamente ad una regolare attività fisica.

Fonte: Cegoh

Gastrite nervosa, cosa mangiare

È importante eliminare tutti quei cibi che possono “stuzzicare l’acquolina”, ovvero indurre la produzione di succhi gastrici. Ma allora che cosa mangiare in caso di gastrite? E’ meglio evitare tutto ciò che sia troppo speziato, troppo salato, troppo frizzante e troppo acido, ivi inclusi alcuni ortaggi e frutti come i pomodori, le fragole e la menta. Anche il cioccolato è poco indicato, così come tutte le bevande alcoliche. Il modo in cui vengono cucinati i cibi è importante: è consigliabile evitare i fritti, le grigliate e gli arrosti succulenti, così come gli alimenti conservati sotto aceto, sotto sale o affumicati.

Durante i periodi in cui permane l’infiammazione delle mucose gastriche bisognerebbe alimentarsi in modo molto leggero, scegliendo una dieta a base di cibi che apportino sollievo come i latticini (in particolare lo yogurt, i formaggi freschi e la ricotta), la pasta e il riso, anche integrali, la carne e il pesce magri cucinati in modo leggero, il pane leggermente tostato e le fette biscottate (più digeribili del pane fresco), le verdure cotte, le patate e le carote lesse o in purè, la frutta non acida tra cui mele, banane, pere, pesche dolci eccetera. I pasti vanno consumati con calma e masticando lentamente.

Scopri di più nel nostro approfondimento dedicato a cosa mangiare con la gastrite.

Rimedi naturali e consigli

Un consiglio, davvero molto importante: smettere di fumare. La nicotina stimola la secrezione di acidi gastrici a stomaco vuoto e influenza la normale digestione dei cibi dopo i pasti. Niente irrita di più le mucose gastriche del fumo di sigaretta, e non è certo il solo danno che crea. Utili possono risultare anche alcuni piccoli accorgimenti e buone abitudini da mettere in pratica e fare proprie come:

  • Evitare gli alcolici
  • Diminuire/eliminare il caffè
  • Evitare i liquidi ai pasti
  • Moderare il consumo di cioccolato
  • Evitare i succhi di frutta, gli estratti di verdura/frutta molto acidi e le spremute
  • Eliminare cibi grassi e fritti
  • Evitare gli energy drink

Come calmare il mal di stomaco da ansia? La riposta sta proprio in quest’ultima parola, ovvero cercando di capire le origini della propria e, di conseguenza, affrontarle una volta per tutte.

Conseguenze della gastrite da stress

Ognuno di noi gestisce le emozioni negative in modo diverso, ma l’ansia o lo stress cronici possono portare all’incapacità del nostro corpo di lavorare in modo efficiente. Lo stress può portare a vari sintomi o condizioni, e la gastrite nervosa è tra queste. Tale patologia può causare erosioni della mucosa in pazienti che versano in condizioni particolari o critiche o in coloro che sono sottoposti a stress fisiologico estremo. Nei casi più gravi può comportare perdita di sangue gastrointestinale da minima a grave e che, se non affrontata per tempo, può rendere necessarie trasfusioni di sangue.

Seguici anche sui canali social