
Con l’inizio della stagione delle potature, un’intervista con Giorgio Pannelli, figura di spicco nel settore olivicolo e presidente della Scuola Potatura Olivo, si rivela sempre preziosa e formativa. La sua partecipazione all’incontro pubblico programmato per il 26 aprile 2025 durante la prima edizione della fiera Toscoleum presso GrossetoFiere, nell’ambito della Fiera del Madonnino, offre l’occasione per approfondire temi cruciali legati alla potatura degli ulivi.
Importanza della potatura per l’olivo
Durante il periodo di potatura, è fondamentale ricordare che l’olivo si sviluppa come un grande cespuglio, così definito dai botanici per il suo portamento cespuglioso, sostenuto da diversi tronchi. Pannelli sottolinea che questa pianta è eliofila e resiliente, capace di adattarsi a varie avversità , tra cui l’intervento umano. La chioma più produttiva è quella situata nella parte superiore, che beneficia di una migliore illuminazione e nutrimento. Tuttavia, questa porzione è anche la più difficile da raggiungere per i produttori, rendendo la potatura e la raccolta un compito complesso.
Per ottimizzare la produttività , Pannelli suggerisce di incentivare il trasferimento della parte più efficiente della chioma verso il basso. Questo approccio non solo facilita le operazioni di potatura e raccolta, ma deve anche rispettare le esigenze fisiologiche dell’olivo, in particolare il rapporto tra chioma e radici e la dominanza apicale della vegetazione.
Strategie pratiche per la potatura
Traducendo queste indicazioni in pratiche operative, Pannelli evidenzia che è cruciale mantenere il volume della chioma, anche se questa viene diradata nella sua parte superiore. Questo equilibrio è essenziale per evitare che l’attività vegetativa prevalga su quella produttiva. La pianta utilizza gli apici vegetativi per produrre ormoni inibitori della crescita, che influenzano l’intera chioma. Pertanto, è indispensabile conservare una porzione della parte superiore per prevenire tentativi di ripristino immediati dopo interventi come la cimatura o la capitozzatura.
Il modello del vaso policonico
Il modello di allevamento a vaso policonico si conferma, secondo Pannelli, come il compromesso ideale tra le esigenze fisiologiche dell’olivo e le necessità economiche del produttore. Questa forma consente alla pianta di soddisfare il suo bisogno primario di produrre frutti abbondanti, mentre il produttore, limitando l’attività della parte superiore a favore di quella inferiore, ottiene un potenziale produttivo più accessibile. La strategia prevede una potatura di riforma radicale su piante distanziate, seguita da operazioni di manutenzione annuali semplici e rapide, che possono essere effettuate da terra. Questo approccio permette di gestire piante ben equilibrate per decenni, con un tempo medio di intervento di soli 10 minuti per pianta.
L’evento di GrossetoFiere si preannuncia come un’importante occasione di confronto e aggiornamento per tutti gli operatori del settore olivicolo.