Oggi è la Giornata Mondiale contro l’epatite
Per la Giornata Mondiale contro l'epatite, ricordiamo quali sono i sintomi della malattia, le cause di trasmissione e come affrontarla
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Come ogni anno, anche quest’oggi si celebra la Giornata mondiale contro l’epatite (World Hepatitis Day), una giornata promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che si pone l’obiettivo di far conoscere la malattia, in modo da prevenirne la diffusione e promuovere un corretto trattamento. Con il termie “epatite” si indica in realtà un gruppo di malattie a carico del fegato, una condizione che può avere delle conseguenze talvolta molto serie per la salute.
Ma esattamente cosa sono le epatiti?
Si tratta sostanzialmente di un’infiammazione del fegato che può essere innescata da cause differenti, come ad esempio la presenza di infezioni virali, un’intossicazione alimentare (causata dal consumo di carni o altri alimenti contaminati), un consumo eccessivo di bevande alcoliche, la presenza di malattie autoimmuni e altre possibili cause.
Le epatiti possono distinguersi in “acute” e “croniche”, a seconda della modalità di manifestazione dei sintomi. Nel primo caso, i disturbi si manifestano a distanza di pochi giorni dall’infezione o dall’assunzione del farmaco o sostanza responsabile. Le epatiti croniche, invece, sono caratterizzate da una sintomatologia a insorgenza più lenta, e tendono a cronicizzare nel tempo, causando gravi danni alla salute del fegato, con conseguenze talvolta molto serie.
Diversi tipi di epatite
All’interno del grande gruppo di epatiti, si distinguono diverse forme della malattia, che si differenziano in base alle possibili modalità di trasmissione, alla gravità dei sintomi e delle conseguenze, e ai metodi adottati per prevenirle.
Epatite infettiva
Le epatiti possono avere un’eziologia infettiva (epatiti virali). Rientrano in questo gruppo l’epatite A, l’epatite B e l’epatite C (causata dal virus HCV), ma si annoverano anche le epatiti batteriche (spesso associate a condizioni come tifo e tubercolosi), e quelle parassitarie, causate da parassitosi come la leptospirosi e la schistosomiasi.
Le epatiti virali sono contagiose, e possono essere trasmesse attraverso il contatto con la saliva, il sangue, i liquidi corporei o mediante rapporti sessuali non protetti (epatite B).
L’epatite A, invece, può essere contratta mediante l’ingestione di cibi e bevande contaminati dalle feci di una persona infetta. Ciò accade generalmente nei Paesi a basso e a medio reddito, dove vi è uno scarso accesso all’acqua pulita e un maggior rischio di consumare cibo contaminato, a causa delle inadeguate norme igieniche.
Epatite tossica
Nel gruppo delle epatiti di origine non virale rientrano invece quelle di origine tossica, che possono essere determinate dall’assunzione di alcol o farmaci, ma anche dall’esposizione a sostanze chimiche o dal consumo di droghe e dalla condivisione di aghi usati per iniettarle.
Epatite autoimmune
Infine, si annoverano anche le epatiti autoimmuni, in cui il sistema immunitario attacca per errore le cellule del fegato, causando uno stato cronico di infiammazione. La terapia prevede la somministrazione di farmaci immunosoppressori, che sopprimono l’attività del sistema immunitario.
Fra le epatiti più diffuse vi sono indubbiamente quella alcolica e le epatiti A, B e C. Quella tossica e l’epatite autoimmune non sono contagiose.
I sintomi dell’epatite
Lo sviluppo dei sintomi dell’epatite può variare in base alla diversa tipologia. Nei casi di epatiti virali, i disturbi possono manifestarsi nell’arco di diverse settimane (o anche mesi o anni) dall’esposizione al virus, mentre nel caso di epatite da farmaci o da sostanze dannose, i disturbi possono presentarsi molto presto, anche a distanza di poche ore.
I sintomi dell’epatite possono includere:
- Senso di malessere
- Dolori muscolari e articolari
- Debolezza (sentirsi stranamente stanchi per gran parte del tempo)
- Nausea e vomito
- Febbre bassa
- Ittero (pelle e occhi di colore giallastro)
- Urine di colore più scuro del normale
- Feci di colore chiaro o grigiastro.
Nei casi di epatite cronica, il paziente potrebbe andare incontro anche alla cirrosi epatica (condizione in cui il tessuto del fegato viene sostituito da tessuto cicatriziale) e a insufficienza epatica. Ciò può comportare sintomi come:
- Dolore addominale
- Ingrossamento del fegato
- Inappetenza
- Accumulo di liquidi nell’addome (ascite)
- Debolezza
- Gonfiore alle gambe, ai piedi e alle caviglie
- Nausea e vomito.
Se hai notato la presenza di sintomi di questo tipo, rivolgiti al più presto al tuo medico e non trascurare il problema. Tieni a mente che, in determinati casi, la malattia può risultare fatale.
Trattamento e prevenzione
Il trattamento delle epatiti dipenderà dalla tipologia contratta e dalla gravità dei sintomi. A seconda dei casi, verranno prescritti farmaci e terapie antivirali, volte a ridurre i sintomi e migliorare la sopravvivenza del paziente a lungo termine, prevenendo il rischio di possibili complicazioni.
Le epatiti acute richiedono generalmente lunghi periodi di riposo e l’eliminazione delle bevande alcoliche e dei cibi particolarmente grassi.
Dal punto di vista della prevenzione, per le epatiti A e B è attualmente disponibile un vaccino, che è stato reso obbligatorio per i nuovi nati a partire dal 1991.
Giornata mondiale contro l’epatite 2022: l’appello dell’Oms
Sin dal 2010 la Giornata mondiale dell’epatite si celebra il 28 Luglio di ogni anno, data scelta in onore del medico Baruch Samuel Blumberg, biochimico americano che scoprì l’epatite B negli anni sessanta.
In occasione della Giornata mondiale contro le Epatiti 2022, mentre il mondo è alle prese con un nuovo focolaio di infezioni che stanno inspiegabilmente colpendo i bambini, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che, allo stato attuale, sono 354 milioni le persone che vivono con questa malattia. Ogni 30 secondi, inoltre, si registra un decesso dovuto alle complicanze dell’epatite.
Per questo motivo, l’OMS lancia un appello alle istituzioni, affinché i Paesi procedano uniti e spediti verso il raggiungimento di un importante obiettivo: l’eliminazione dell’epatite virale come minaccia per la salute pubblica entro il 2030.
Per raggiungere questo traguardo, l’OMS esorta i Paesi ad ridurre del 90% lo sviluppo di nuove infezioni da epatite B e C e di ridurre i casi di morte per cirrosi epatica, per epatite virale e per cancro al fegato.
L’OMS chiede inoltre che almeno l’80% delle persone affette dalla malattia vengano curate in modo adeguato, e che i cittadini possano accedere più facilmente alle cure e ai trattamenti necessari, all’insegna dello slogan “bringing hepatitis care closer to communities” (avvicinare la cura per l’epatite alle comunità).
Screening per l’epatite C
Per arginare la diffusione della malattia, sono a disposizione degli screening gratuiti, dedicati a tutti i cittadini nati tra il 1969 e il 1989, in un programma volto a individuare precocemente l’epatite C (contro la quale al momento non esiste alcun vaccino) e trattarla in modo rapido e adeguato.
Lo screening avverrà mediante un semplice prelievo del sangue, volto a individuare la presenza di anticorpi anti-HCV.