Giornata mondiale lotta all’AIDS, allarme in Grecia: infezione da HIV in aumento per colpa della crisi?
Un errore di battitura nel report ufficiale dell'OMS scatena le polemiche: in Grecia c'è davvero chi si inietta deliberatamente il virus dell'HIV per garantirsi un assegno mensile di sostentamento? Le repliche ufficiali e il quadro della situazione.
Sembra surreale, davvero surreale. Siamo in tempi di crisi economica e recessione ormai da anni e siamo quasi avvezzi alla lettura di espedienti e ingegni messi in atto dalle persone per non affondare, ma quello che è stato riportato (per errore) da un report ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità va oltre ogni umana immaginazione.
Stando a quanto si legge nel lungo report, l’OMS ha evidenziato un aumento di casi di infezione da HIV in Grecia, uno dei paesi europei più colpiti dalla crisi economica: nel paese ellenico si è arrivati addirittura a smantellare la maggior parte delle risorse statali a favore della privatizzazione per tamponare la bancarotta dello Stato. Nella scorsa primavera si era posta l’attenzione sul picco di suicidi dovuti alla crisi economica e l’aumento progressivo di infezione da HIV rispetto agli anni precedenti: un dato allarmante, certo, sottolineato nel comunicato dell’OMS con una sinistra motivazione:
L’uso dell’eroina e il numero di casi di HIV sono significativamente aumentato, e almeno metà delle nuove infezioni da HIV sono auto-inflitte per permettere alle persone di ricevere l’assegno di 700 sterline mensili (circa 800 euro) ed entrare nei programmi di cura della dipendenza da droghe.
La reazione incredula di fronte ad una dichiarazione tanto pesante ha spinto l’OMS a rilasciare una successivsa rettifica: quanto scritto è stato frutto di un errore di battitura dall’inglese, perché la vera frase del report sarebbe dovuta essere la seguente:
La metà dei nuovi casi di HIV deriva da autoiniezioni e al di fuori di questo alcuni si iniettano deliberatamente il virus.
Posta così appare meno allarmante, ma è solo la forma a cambiare, non il contenuto: l’OMS avrebbe davvero rilevato che l’aumento dei casi di HIV in Grecia è dovuto, in minima parte, alle autoiniezioni di sangue infetto, anche se i casi studiati vengono definiti “aneddotici”, ovvero raccontati e riportati, quindi passabili di errore e mistificazione. Gregory Härtl, resposabile della comunicazione dell’OMS, ha affidato a Twitter un rapido chiarimento sulla questione:
To reiterate: there is no evidence suggesting that deliberate self-infection with HIV goes beyond a few anecdotal cases. #Greece #HIV 1/2
— Gregory Härtl (@HaertlG) 26 Novembre 2013
Nel suo profilo Twitter ufficiale si trovano molte smentite in lingue diverse dopo l’allarme della pubblicazione ufficiale sbagliata, basta scorrere i Tweet dei giorni scorsi:
.@zoemavroudi Exactly that: we have heard anecdotes but there is no evidence. #Greece #HIV
— Gregory Härtl (@HaertlG) 26 Novembre 2013
L’allarme sembra essere temporaneamente rientrato dopo la figuraccia dell’OMS di fronte ad una battitura errata e a un ricontrollo svogliato, ma per quanto i casi possano essere leggende metropolitane o quanto altro, è altrettanto vero che lo scenario “fittizio” non sembra essere tanto sereno: iniettarsi deliberatamente un virus mortale per il quale non c’è ancora una cura solo per garantirsi un introito economico mensile è disumano, al di fuori di ogni concezione di buonsenso o disperazione.
Nel sesto anno consecutivo di recessione e crisi economica, la Grecia registra un aumento dei nuovi casi di HIV pari al triplo rispetto dieci anni fa: dal 2003 ad oggi si è passati da 3,9 casi ogni 100mila persone all’incredibile 10,9 del 2012. Le infezioni da HIV sono comunque cresciute dalle 434 di dieci anni fa alle 1180 di oggi.
Via | Medical Daily, New York Daily News, World Health Organization, Twitter