Glaucoma, l’intervento è sempre necessario? I sintomi e le possibili cure
È la malattia oculare più diffusa dopo la cataratta e di solito si cura con terapie farmacologiche: ecco i dettagli per la diagnosi del glaucoma.
Il glaucoma è una malattia che colpisce l’occhio. È causato da un aumento della pressione all’interno dell’occhio stesso e può provocare cecità. Purtroppo è estremamente frequente, colpisce infatti circa il 2 percento delle persone con più di 35 anni e secondo l’Oms sono 55milioni le persone con glaucoma nel Mondo. Il principale problema di questo disturbo è la silenziosità: spesso non dà sintomi facili da individuare.
Per evitare l’intervento e soprattutto per evitare la cecità, è necessario fare delle visite oculistiche costanti, durante cui il medico deve valutare la pressione all’interno del bulbo oculare con il tonometro e l’aspetto del nervo ottico (in caso di glaucoma aumenta l’escavazione papillare). Le visite più curate sono quelle durante cui si effettuano la perimetria computerizzata e alcuni esami strumentali che consentono lo studio dettagliato della papilla ottica.
Nella maggior parte dei casi, il glaucoma si cura con dei colliri specifici e una terapia farmacologica da assumere in modo orale. È molto importante monitorare il decorso della malattia in modo costante, per evitare che ci siano dei peggioramenti. Purtroppo una volta avvenuto il danno non è più reversibile. Quando si opera? Quando la situazione è davvero grave e si desidera salvare almeno la funzionalità visiva esistente. Il trattamento chirurgico serve per ridurre la pressione oculare.
Via | IAPB
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