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Gli italiani hanno imparato a usare meno sale a tavola

Gli italiani hanno imparato a usare meno sale a tavola, 6 persone su 10 ne hanno dimunito le dosi e sono passate al sale iodato

Gli italiani hanno imparato a usare meno sale a tavola

Gli italiani hanno finalmente imparato a usare meno sale a tavola e questa è un’ottima notizia. Il sale va usato nella giusta misura, senza esagerare, perché altrimenti i problemi di salute sono dietro l’angolo. I medici consigliano di ridurre il consumo di sale e di preferire quello iodato. In modo da evitare i disturbi e le patologie legate a un eccessivo introito di sodio e, al contempo, limitare le carenze di iodio.

Analizzando i dati della sorveglianza PASSI pubblicati dall’Istituto superiore di sanità, emergono risultati molto incoraggianti, frutto di una campagna iniziata nel 2016. 6 italiani su 10 hanno diminuito il consumo di sale e sono passati a quello iodato.

Usare meno sale a tavola

Usare meno sale a tavola

La salute passa anche dalla nostra alimentazione e mangiando bene, senza troppe esagerazioni, a lungo andare si hanno anche diversi benefici. Nel caso del sale, un consumo eccessivo può creare problemi e piccoli fastidi a tutte le età, anche nei bambini.

L’Istituto Superiore di Sanità per capire se la campagna stava funzionando ha analizzato anche i dati dei bambini. Sono andati a vedere la concentrazione urinaria di iodio in un campione di bimbi in età scolare residenti in nove regioni italiane. Per fortuna sono emersi dati incoraggianti in tutto il Paese.

Ai bambini sono state fatte delle ecografie della tiroide e si è visto che è regredito sensibilmente anche il gozzo in età scolare, frutto di una buona alimentazione.

Il consumo eccessivo di sale può creare sbalzi di pressione, ipertensione, mentre la carenza di iodio può portare a patologie quali gozzo, noduli, ipotiroidismo congenito, tumori tiroidei più aggressivi.

Impegniamoci tutti a migliorare la nostra alimentazione e quella dei nostri cari, a volte basta poco per ottenere grandi miglioramenti, per il presente e per il futuro.

Foto | Pixabay
Via | ansa

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