Gravidanza: i prodotti di erboristeria possono mettere in pericolo la mamma e il bambino?
Le donne in gravidanza possono usare i prodotti erboristici? Ecco cosa spiegano gli esperti.
Durante la gravidanza è possibile usare gli integratori “naturali” e i prodotti erboristici? A cercare di rispondere a questa domanda è una nuova revisione di 74 studi, dalla quale è emerso che alcuni prodotti a base di erbe sono collegati a un aumento dei rischi di complicazioni in gravidanza, tra cui nascita pretermine e parto cesareo.
Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Obstetrics & Gynecology, conferma che al momento sappiamo ancora troppo poco in merito agli effetti dei prodotti erboristici in termini di efficacia e sicurezza.
Il messaggio di fondo è di non pensare che i rimedi a base di erbe siano ‘sicuri’. Consultate sempre il medico prima di iniziare qualsiasi trattamento a base di erbe
spiegano gli autori dello studio, i quali si sono concentrati su 47 prodotti erboristici, ed hanno scoperto che le donne che usavano l’olio di mandorle sulla pelle durante l’ultimo trimestre avevano ad esempio il doppio delle probabilità di andare incontro a un parto prematuro rispetto alle altre donne. Altri due studi hanno rilevato l’esistenza di rischi simili tra le donne che hanno consumato liquirizia in gravidanza (considerate un rimedio popolare per il bruciore di stomaco e altri sintomi gastrointestinali).
Un altro studio ha inoltre esaminato l’assunzione di foglie di lampone, promosse per indurre il travaglio, ed ha rilevato che le donne che le assumevano correvano un rischio 3,5 volte maggiore di aver bisogno di un taglio cesareo rispetto alle altre donne.
Detto ciò, gli autori spiegano che le donne incinte dovrebbero essere caute quando decidono di usare prodotti a base di erbe, esattamente come darebbero con i farmaci convenzionali.
via | MedicalXpress
Foto da Pixabay