Gravidanza, l’epidurale allunga il travaglio più del previsto
Che l'anestesia prolungasse i tempi del parto era noto, ma secondo un nuovo studio i tempi potrebbero allungarsi molto più di quanto si sia pensato fino ad oggi
L’epidurale potrebbe allungare i tempi del parto più del previsto. Un nuovo studio pubblicato su Obsterics and Gynecology da un gruppo di esperti guidato da Yvonne Cheng, specialista di medicina materno-infantile dell’Università della California di San Francisco, ha infatti svelato che nel 95% dei casi in cui si ricorre a questo tipo di anestesia la durata della seconda fase del travaglio si allunga di più di 2 ore e non di una sola ora come pensato fino ad oggi.
Per arrivare a questa nuova stima Cheng e colleghi hanno analizzato i dati relativi a più di 42 mila donne che hanno partorito all’Università della California di San Francisco tra il 1976 e il 2008, circa metà delle quali aveva ricevuto un’epidurale. Ne è emerso che per le donne alle prese con il loro primo parto la seconda fase del travaglio è durata circa un’ora e 20 minuti in assenza di anestesia, mentre in caso di epidurale questa seconda fase ha richiesto in media 4 ore e 15 minuti. In generale, i ricercatori hanno scoperto che la seconda fase del travaglio dura circa 2 ore di più quando la donna riceve l’epidurale.
Tutto ciò non significa che un parto in anestesia metta a rischio la salute della mamma o del bambino. Piuttosto, questi dati forniscono nuove indicazioni utili a medici e ostetriche perdecidere quando è il caso di intervenire procedendo con un parto cesareo.
L’effetto dell’epidurale può essere più prolungato di quanto pensassimo e fino a che il bambino sta bene e le donne stanno facendo progressi non dobbiamo necessariamente intervenire (ed eseguire un taglio cesareo) basandoci solo sullo scorrere del tempo
ha spiegato Cheng.
Anche Karin Fox, specialista di medicina materno-infantile del Baylor College of Medicine e del Texas Children’s Hospital di Houston non coinvolta nello studio, è di opinione simile e ritiene che questi risultati non indicano che le donne dovrebbero rifiutare l’epidurale solo perché prolunga i tempi del travaglio.
Tuttavia Christopher Glantz, esperto di gravidanze a rischio del Medical Center dell’University of Rochester (New York), anch’egli non coinvolto nello studio, ha sottolineato che anche se la salute del bambino non sembra risentire del prolungamento del travaglio, in queste situazioni l’incidenza di eventuali complicazioni per le donne tende ad aumentare.
Cheng e colleghi hanno però sottolineato anche che la durata del travaglio non è l’unico fattore da prendere in considerazione e che al momento non è ancora ben chiaro come ci si debba comportare.
Tutti gli esperti del settore
ha ribadito Cheng
dovrebbero lavorare insieme per analizzare le prove a disposizione.
Solo in questo modo si potrà capire meglio come comportarsi.
Via | Reuters