I migranti non portano malattie
Un recente rapporto Oms smaschera una fake news dura a morire: non è vero che i migranti portano malattie.
I migranti non portano malattie. Una fake news dura a morire viene sbugiardata da un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il primo sulla salute dei migranti in Europa. Si tratta di un salso mito, come spiegato da Zsuzsanna Jakab, responsabile regionale per l’Europa, e Santino Severoni, coordinatore per la salute pubblica e le migrazioni, in una conferenza stampa in cui sono stati presentati i contenuti del rapporto.
Il rapporto dell’OMS è stata realizzato insieme all’Istituto Nazionale salute, Migrazioni e Povertà (INMP) italiano, analizzando i dati di più di 13ila documenti raccolti nei 545 paesi che fanno parte della regione Europa dell’Organizzazione. Un rapporto che ci svela tutta una serie di falsi miti, ai quali dovremmo smettere di credere:
- il numero di migranti oggi nella Regione Europa dell’OMS è pari al 10% della popolazione, mentre in alcuni paesi europei si pensa che siano 3 o 4 volte di più.
- la salute delle persone che arrivano è solitamente buona. Il rischio di malattie non trasmissibili come tumori o problemi al cuore è più basso, ma aumenta all’aumentare del periodo di permanenza, perché la mancanza di servizi sanitari e le condizioni igieniche non adeguate mettono a rischio la salute.
- per quello che riguarda le malattie infettive, è vero che lo spostamento di popolazioni può essere considerato un rischio, ma riguarda ogni spostamento. “Si pensi ai 400mila che sono arrivati via mare in Italia nel 2016 e ai 20 milioni di passeggeri dell’aeroporto di Fiumicino. La verità è che anche quando arrivano persone con infezioni l’evento è così sporadico che non costituisce un problema per la salute pubblica, come dimostra il fatto che non abbiamo mai registrato un contagio alla popolazione residente“.
Santino Severoni, coordinatore del programma Oms Europa sulla migrazione e la salute, spiega:
Senza entrare nelle scelte politiche delle singole nazioni, che non ci competono, possiamo dire però che da parte di alcuni governi c’è una sensibilità che distoglie l’attenzione dai fatti, si alimentano preoccupazioni che poi i dati reali smentiscono. Il rapporto sulla salute che abbiamo presentato oggi ne è una prova, ci sono molte preoccupazioni su questo aspetto ma dai dati raccolti – conclude – queste si sgonfiano immediatamente.
Via | Ansa