I sintomi della malaria, il contagio e la cura
La malaria è una malattia infettiva portata dalla puntura di zanzare infette, che passano nel corpo umano un parassita che infetta il fegato e il sangue.
La malaria è una malattia infettiva provocata dal Plasmodio, un parassita. E si trasmette attraverso le punture delle zanzare infette, che in questo momento sono presenti in Africa, in America centrale, in Sudamerica e in alcune zone dell’Asia. Una volta che la persona è stata punta, i parassiti si moltiplicano attaccando il fegato e infettando i globuli rossi.
Quali sono i sintomi? Non sono immediati, perché c’è un periodo di incubazione a volte anche lungo (minimo due settimane), ma in linea di massima si manifesta con febbre, mal di testa, tensione di muscoli nucali, brividi e sudorazione, talvolta nausea, vomito e diarrea.
Alcuni ceppi di P. vivax l’incubazione hanno un incubazione che può arrivare anche a 10 mesi. La trasmissione della malaria può avvenire anche in seguito alla trasfusione di sangue o di globuli rossi provenienti da soggetti malarici e contenenti plasmodi nella fase infettante. Per questo motivo, in Italia esistono delle Leggi che vietano la donazione di sangue da persone che abitano in zone malariche o che abbiano effettuato chemioprofilassi antimalarica.
Come si cura? La prima terapia è sicuramente la prevenzione, che si basa su una profilassi farmacologica, con diversi prodotti. Inoltre, è importante utilizzare repellenti e zanzariere, trattate con insetticidi. È poi consigliabile rivolgersi a un centro per le malattie tropicali in caso di febbre, perché la diagnosi precoce è sempre la cura più efficace. Questa infezione si combatte con un trattamento farmacologico. Oggi ci sono in uso farmaci recentemente sviluppati e dati in combinazione (artemisinina – ATCs), in alternativa alle monoterapie tradizionali.
Via | Cesmet; Salute Gov