I succhi di frutta non sono salutari come sembrano
Tempo fa ho notato che al negozietto davanti a casa mia, così come a molti altri, ogni mattina insieme al latte fresco arriva anche il succo d’arancia in bottiglie di vetro trasparente uguali a quelle del latte. Viene spontaneo pensare che il succo in questione sia stato appena spremuto e che venga consegnato giornalmente perchè […]
Tempo fa ho notato che al negozietto davanti a casa mia, così come a molti altri, ogni mattina insieme al latte fresco arriva anche il succo d’arancia in bottiglie di vetro trasparente uguali a quelle del latte. Viene spontaneo pensare che il succo in questione sia stato appena spremuto e che venga consegnato giornalmente perchè facilmente deperibile.
Vittima di un raffreddore tremendo, un giorno mi sono decisa ad acquistare una delle suddette bottiglie di succo d’arancia per via della vitamina C. Una volta arrivata a casa però mi sono accorta con stupore che la microscopica scritta sul tappo diceva “da concentrato” e che quindi di naturale e fresco questo succo aveva ben poco. Inutile dire che mi sono sentita immediatamente fregata, soprattutto perchè il prezzo era quello di una spremuta fresca, non certo di un concentrato allungato.
Si sa che purtroppo per vendere di più molte case produttrici usano spesso trucchi da prestigiatore e cercano di farci percepire il prodotto per quello che in verità non è. Sta a noi consumatori cercare di capire cosa c’è davvero dietro l’immagine che ci viene proposta, e in particolare nel ramo dei succhi di frutta, sembra che i prodotti non facciano così bene come le aziende ci vogliano far credere.
Questo articolo di Megnut tratta l’argomento in maniera molto interessante, concentrandosi sul fatto che nella maggior parte dei casi, i succhi di frutta contengono un’altissima percentuale di zuccheri che da sola basterebbe ad annientare le presunte virtù salutari di questo tipo di prodotti. Il fatto che siano derivati dalla frutta infatti non vuol dire che facciano bene al nostro organismo.
Megnut cita in particolare i succhi d’uva della Welch’s che, nonostanze l’assenza di dolcificanti aggiunti, contengono in media la bellezza di 40gr. di zucchero per bicchiere. Più o mento quanto in una lattina di Pepsi. Tenendo conto del fatto che le linee guida ufficiali negli Stati Uniti consigliano agli adulti un massimo di 40gr al giorno di zucchero ogni 2000 calorie consumate, se un bambino bevesse mezzo bicchiere di questo succo, supererebbe già il limite raccomandato.
Bisogna ricordare che la componente di fruttosio nello zucchero è metabolizzata principalmente dal fegato, mentre il glucosio e i gli amidi invece vengono metabolizzati da tutte le cellule del corpo. Consumando zucchero in forma liquida, il fegato non solo deve lavorare di più per via della parte di fruttosio contenuta, ma deve anche farlo più velocemente.
Negli animali, quando il fegato lavora troppo in fretta tende a trasformare il fruttosio in grasso, causando una resistenza all’insulina. Pare che questo meccanismo sia uguale negli esseri umani, il che portebbe aiutare a spiegare le cause di alcune malattie di cuore, cosi come dell’obesità, del diabete di tipo 2 e di alcuni tumori.
Foto | MichaelTapp