I super batteri si combattono riducendo l’uso degli antibiotici ad ampio spettro
Si assumono troppi antibiotici e spesso non sono realmente necessari: questa tendenza sta facendo aumentare i super batteri.
I super batteri spaventano perché spesso sono resistenti ai farmaci attualmente in commercio. Secondo un recente studio, si combattano riducendo l’utilizzo di antibiotici ad ampio spettro, impedendo così a questi organismi di sviluppare quella resistenza ai medicinali che l’Oms ha inserito nella lista delle minacce alla salute globale.
In seguito alla scarsa disponibilità di un medicinale generico (piperacillin/tazobactam (PT)), alcuni esperti australiani hanno notato un importante calo dei casi relativi a due super batteri, soprattutto il superbatterio VRE registrati negli ospedali australiani, evidenziando necessità di prescrizioni migliori.
La lotta alla resistenza antibiotica, che provoca oggi secondo l’Onu almeno 700.000 morti all’anno, inizia da prescrizioni più accurate da parte del personale ospedaliero. Il medesimo effetto si è notato con lo stafilococco aureo resistente alla meticillina (MRSA): nel periodo successivo all’introduzione di amoxicillina-clavulanico come sostituto dell’antibiotico ad ampio spettro i casi relativi a questo super batterio sono diminuiti, passando da 53 a 31.
Secondo i ricercatori, il medicinale generico PT “è stato rintrodotto su base ristretta e l’utilizzo rimane molto minore rispetto a prima della fase di scarsità”. Proprio grazie a uno studio australiano realizzato nei mesi scorsi dello scorso anno erano state scoperte alcune rare varianti del più comune Staphylococcus epidermidis che, a causa dell’uso eccessivo e non sempre necessario di medicinali ad ampio spettro, hanno sviluppato una resistenza a tutti gli antibiotici disponibili sul mercato.