Ictus, il rischio aumenta se le ore di sonno sono meno di 6
Meno di 6 ore di sonno a notte aumentano il rischio di ictus anche se non si hanno particolari problemi di salute
Non importa se si è in buona salute, dormire meno di 6 ore a notte aumenta il rischio di incorrere in un ictus. Non solo, poche ore di sonno aumentano le sensazioni di intorpidimento o indebolimento di una metà del corpo, i capogiri, i problemi di vista e l’improvvisa incapacità di esprimersi sia a voce, sia scrivendo.
E’ questo ciò che è emerso da uno studio presentato dai ricercatori dell’Università dell’Alabama alla conferenza annuale dell’American Association of Sleep Medicine. Per tre anni gli autori della ricerca hanno monitorato il sonno e lo stato di salute di più di 5.000 individui di età compresa tra i 45 anni e il pensionamento. I partecipanti sono stati suddivisi in 5 gruppi in base alle ore di riposo e, ogni 6 mesi, hanno comunicato ai ricercatori il loro stato di salute. L’analisi dei dati raccolti ha dimostrato che un numero insufficiente di ore di sonno è uno dei maggiori fattori di rischio per l’ictus, anche tenendo in considerazione l’età, il peso e altri elementi noti per la loro associazione con questo evento, come valori di pressione sanguigna troppo elevati.
Megan Ruiter, autrice principale della ricerca, ipotizza che un riposo insufficiente possa influenzare diversi fattori di rischio per l’ictus. Clare Walton della Stroke Association ha aggiunto che
studi precedenti suggeriscono che dormire regolarmente meno di 6 o più di 9 ore a notte può aumentare le probabilità di avere un ictus, ma sono necessarie molte più ricerche.
In attesa di conferme o smentite, chi ha bisogno di una buona scusa per corgiolarsi un po’ più a lungo nel letto può tenere conto dei risultai ottenuti fino ad oggi.