Ictus ischemico, un corso insegna come riconoscerlo e come intervenire
Intervenire tempestivamente è il modo migliore per limitare i danni dell'ictus ischemico. Ne hanno parlato gli esperti in un corso svoltosi a Nola
Cosa bisogna fare quando ci troviamo di fronte a qualcuno in preda ad un ictus ischemico? Medici, infermieri, fisioterapisti e logopedisti hanno potuto imparare a riconoscerne i sintomi e ad intervenire nel modo migliore possibile durante un corso che si è svolto gli scorsi 21 e 22 settembre a Nola, in provincia di Napoli. Un corso che lascia ai posteri la prima ricostruzione filmata che mostra cosa succede quando un paziente viene colpito da questo evento, noto anche come colpo (o attacco) apoplettico.
L’ictus ischemico è causato da un problema ai vasi sanguigni che scorrono nel cervello. Alla sua base c’è la riduzione del flusso di sangue causata da un’embolia (nel 70% dei casi) o da una trombosi (25% dei casi). Nel 75% dei casi colpisce individui di età superiore ai 65 anni provocando malore e smorfie incontrollate del viso. Anche lo sguardo diventa assente ed intervenire tempestivamente è l’unico modo per limitare il più possibile le conseguenze sul benessere e sulla vita del paziente.
A sottolineare l’importanza di un intervento tempestivo è lo slogan stesso dell’evento, “Time is time”. Dietro questa frase è nascosta, però, anche l’importanza della prevenzione. Semplici accorgimenti possono ridurre significativamente la probabilità di dover avere a che fare con l’ictus, che, come ha spiegato Pasquale Scala, responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia dell’ospedale di Nola, proprio in occasione del corso
purtroppo occupa un posto di particolare gravità nelle graduatorie come causa di morte, è al secondo posto dopo la patologia cardiaca e al primo posto come causa di disabilità permanente.
Ecco cosa fare per ridurre il rischio di ictus:
- tenere sotto controllo la pressione sanguigna, il colesterolo, le malattie cardiovascolari e il diabete;
- non fumare;
- scegliere un’alimentazione sana, povera di sodio e di grassi dannosi per cuore e arterie;
- fare regolarmente esercizio fisico.
Se ci si trova accanto a qualcuno che manifesta i sintomi di un ictus bisogna cercare immediatamente l’aiuto di un medico. Oggi, in Italia, i nuovi casi sono 200 mila ogni anno e almeno 900 mila persone devono convivere con gravi problemi neurologici dovuti proprio a un ictus. Fortunatamente la medicina sta facendo grandi passi in avanti. Una delle terapie più importanti è la trombolisi endovenosa, già disponibile in alcuni centri.
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