Il blocco cardiaco: sintomi e terapia
Il blocco cardiaco è una cardiopatia che porta all’arresto del cuore, totale o parziale, e si cura con l’impianto di un pacemaker.
Il blocco cardiaco è un ‘alterazione della conduzione degli impulsi elettrici del cuore. Possiamo distinguere in totale, che equivale a un arresto, quindi alla cessazione del battito che può provocare anche la morte, e in parziale, quando un solo impulso su due o tre viene trasmesso dall’atrio al ventricolo; in tal caso, le conseguenze sono assai meno gravi, tuttavia non vanno sottovalutate.
Quali sono i sintomi di un blocco cardiaco? Si può manifestare con vertigini, capogiri, svenimento. La sospensione del battito ha ripercussioni come quelle di un attacco cardiaco, quindi confusione, dolore al petto. Inoltre, se il blocco determina un arresto momentaneo e prolungato della contrazione cardiaca si possono avere perdite di coscienza per mancato arrivo di sangue al cervello ed anche danni permanenti al tessuto nervoso (per esempio l’ictus o il coma).
Per diagnosticare un blocco è necessario effettuare un ECG e in alcuni casi si consiglia di portare per 24 ore un Holter, in modo da monitorare l’attività cardiaca. Per le situazioni più gravi, invece, si consiglia lo studio elettrofisiologico, ovvero un esame elettrocardiografico eseguito dall’interno del cuore. Come si cura? La terapia è principalmente chirurgica. In questo caso è consigliabile il pacemaker, che si occupa di generare gli impulsi che inducono il cuore a battere quando il nodo del seno o quello atrio-ventricolare sono malati. La stimolazione può essere continua oppure intervenire solo quando il battito cardiaco normale si arresta.
Via | Msd