Il cervello continua a funzionare anche dopo la morte per pochi minuti
Nel momento della morte le persone sono consapevoli di quello che sta per accadere perché il cervello smette di funzionare qualche minuto dopo il cuore.
Non si è accorto di nulla, ha semplicemente chiuso gli occhi. Quante volte avete sentito questa frase? Un bel modo di morire, così rassicurante. Purtroppo è poco realistico, perché secondo uno studio, riportato in un articolo del Mirror, non si esclude la possibilità che una persona appena passata a miglior vita sia ancora
consapevole
e in grado di capire mentre i medici la dichiarano deceduta.
In base ai dati raccolti dalla ricerca, gli esseri umani restano consapevoli anche quando il cuore smette di battere, perché il cervello continua a funzionare ancora per qualche istante prima di cessare la sua attività. Ecco quindi che si spiega il ritorno dal coma o da un brutto infarto, quando i pazienti raccontano di avere avuto percezione di quello che stava accadendo intorno a loro. Il dottor Sam Parnia, coordinatore dello studio, ha spiegato a LiveScience:
«Raccontano di aver visto i dottori e le infermiere lavorare intorno a loro e si ricordano le loro conversazioni».
Sicuramente il dettaglio che diverse persone – secondo le prove raccolte – siano consapevoli nel momento in cui vengono dichiarate morte dai medici è raccapricciante e spaventa. Dagli studi effettuati è emerso, in particolare, che circa il 40% dei soggetti esaminati ha avuto “percezioni di consapevolezza” durante l’arresto cardiaco, ma solo il 9% ha vissuto vere e proprie esperienze ai confini della morte. Il caso più clamoroso, quello di un assistente sociale cinquantasettenne di Southampton che ha raccontato di avere lasciato il proprio corpo e di avere assistito alle procedure di rianimazione dello staff medico da un angolo della stanza nella quale era ricoverato.