
Le creme a base di frutta secca, come quelle di arachidi, mandorle, nocciole e pistacchi, stanno guadagnando sempre più spazio sugli scaffali dei supermercati italiani nel 2025. Questi prodotti, ispirati in parte alla tradizione statunitense del burro di arachidi, sono stati rapidamente affiancati da varianti mediterranee che stanno attirando l’attenzione dei consumatori. La crescente popolarità di queste creme è alimentata da un’immagine salutista, poiché contengono grassi prevalentemente insaturi di origine vegetale e sono ricche di proteine.
Diverse aziende, tra cui Fiorentini, Ventura, Damiano e Calvé, offrono un’ampia gamma di creme di frutta secca, ma anche catene come Coop, Esselunga e Lidl hanno lanciato i propri marchi. Le versioni biologiche sono particolarmente diffuse, soprattutto per le creme di mandorle. In molti casi, le creme migliori presentano come unico ingrediente le arachidi, le mandorle o le nocciole, di solito tostate. Tuttavia, alcune ricette includono anche olio (di girasole o di palma), sale e zucchero, e le creme di pistacchi spesso contengono latte.
Creme di arachidi
Le creme di arachidi, note anche come burro d’arachidi, sono composte principalmente da arachidi tostate, che possono essere utilizzate in forma pura o mescolate con oli e sale. Questi prodotti sono disponibili in diverse varianti, come le versioni cremose o ‘crunchy’, che offrono una consistenza croccante. Alcuni marchi, come Esselunga, indicano la provenienza italiana, ma è importante notare che le arachidi utilizzate non sono sempre nazionali, poiché la produzione di arachidi in Italia è stata limitata nel tempo.
Dal 1° gennaio 2025, un nuovo Regolamento dell’Unione Europea ha reso obbligatoria l’indicazione dell’origine per la frutta secca sgusciata o essiccata, ma questa normativa non si applica ai prodotti trasformati come le creme di frutta secca. Le creme di arachidi hanno un contenuto di grassi che varia dal 49 al 58% e una percentuale di proteine dal 21 al 33%, con alcune eccezioni come il prodotto Náttúra, che presenta un 42% di grassi e un 49% di proteine.
Creme di mandorle
Le creme di mandorle disponibili sul mercato, prodotte da marchi come Coop, Esselunga, Euro Company, Damiano e Ventura, contengono esclusivamente mandorle. I grassi in queste creme oscillano tra il 54 e il 63%, mentre le proteine si attestano intorno al 20%. La crema Ventura si distingue per un contenuto di grassi pari al 38% e proteine al 49%, grazie a un processo meccanico di concentrazione delle mandorle biologiche.
Altre creme di frutta secca: nocciole e pistacchi
Le creme di nocciole analizzate sono tutte realizzate con un solo ingrediente e alcune indicano l’origine italiana. Questi prodotti presentano un contenuto di grassi che varia dal 62 al 67% e una percentuale di proteine che va dal 16 al 19%. Le creme di pistacchi, invece, mostrano una notevole varietà nelle loro composizioni. Le creme a marchio Coop ed Esselunga, ad esempio, contengono rispettivamente il 45% e il 47% di pistacchio, insieme a zucchero, grassi vegetali e latte in polvere. Al contrario, altre varianti, come quella firmata Molino Rossetto, presentano solo il 16,5% di pistacchi.
Opinioni esperte sulle creme di frutta secca
Per comprendere se queste creme siano realmente salutari e quali siano le migliori da scegliere, abbiamo interpellato Enzo Spisni, fisiologo della nutrizione all’Università di Bologna. Secondo Spisni, è fondamentale considerare che 100 grammi di queste creme forniscono un apporto calorico compreso tra 570 e 700 calorie, simile a quello delle tradizionali creme spalmabili al cacao. Tuttavia, i grassi presenti sono di qualità migliore, rendendo queste creme più salutari rispetto alle alternative al cacao.
Spisni sottolinea l’importanza di scegliere prodotti che contengano esclusivamente frutta secca, poiché alcune creme possono includere oli poco salutari e ingredienti superflui come zucchero e sale. Inoltre, evidenzia che non tutte le creme di frutta secca hanno lo stesso profilo lipidico, con mandorle e pistacchi che presentano una minore percentuale di acidi grassi saturi rispetto alle arachidi.
I costi delle creme
Infine, è importante considerare i prezzi di queste creme, che possono variare notevolmente. Le creme di arachidi della catena Lidl partono da poco più di 7 €/kg, mentre la crema Damiano al 100% di pistacchio può arrivare a costare circa 60 €/kg. La maggior parte dei prodotti si colloca in una fascia di prezzo compresa tra 20 e 40 €/kg. Le creme di arachidi risultano generalmente più economiche, mentre quelle a base di pistacchi sono le più costose. È consigliabile prestare attenzione alle etichette per selezionare i prodotti più semplici e salutari.