Il digiuno terapeutico fa bene o fa male?
Il digiuno terapeutico può aiutare in diverse situazioni, ma bisogna necessariamente farsi seguire da un medico per non incorrere in problemi.
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Il digiuno terapeutico può aiutare in diverse situazioni, ma bisogna necessariamente farsi seguire da un medico per non incorrere in problemi.
Questa pratica disintossicante viene utilizzata spesso in situazioni di obesità grave o comunque problemi di salute, per detossinare il corpo e prepararlo a ricevere eventualmente altri trattamenti.
Il digiuno terapeutico, se fatto con le dovute cautele, può veramente essere molto utile e dare anche più lucidità ed energia.
Occorre tuttavia che sia ben programmato con l’aiuto del medico previa visita. Il corpo deve essere adeguatamente preparato e all’inizio è meglio limitare i giorni di digiuno per abituare l’organismo a ricevere sola acqua che non deve essere meno di 3 litri al giorno.
La supervisione del medico è necessaria anche per non sfociare in disturbi alimentari, cosa molto frequente. Il digiuno infatti non è per tutti, ma va valutata la possibilità di intraprenderlo caso per caso.
Dopo un paio di giorni di digiuno l’organismo entra in uno stato di chetosi, bruciando il grasso e in tal fase, che di solito varia da 48 a 72 ore, la fame di solito passa. Quando vi sentite di nuovo affamati significa che è ora di riprendere a mangiare gradualmente, ma in modo normale.