Il mesotelioma pleurico maligno: i sintomi, le cause e la diagnosi
Si sa che è associato all'esposizione all'amianto, ma i meccanismi che portano alla sua comparsa non sono stati ancora chiariti. Ecco come riconoscerne la presenza
Il mesotelioma pleurico maligno è un tumore molto aggressivo che si sviluppa nel sottile tessuto che avvolge i polmoni, la pleura. A causarlo sono la crescita e la proliferazione incontrollata di cellule che hanno accumulato mutazioni all’interno del loro DNA. Al momento, però, scienza e medicina non sono ancora riuscite a identificare le cause alla radice dello sviluppo del mesotelioma.
Ciò che è ormai certo è che esistono fattori predisponenti l’insorgenza di questo tumore, prima fra tutte l’esposizione alle fibre di asbesto. Non a caso spesso quando si parla di mesotelioma si parla anche di asbestosi. Ma cos’è l’asbesto?
Più noto come amianto, l’asbesto è un minerale che in passato è stato molto utilizzato per la sua capacità di conferire forza e resistenza al calore a diversi materiali. Purtroppo, però, quando questi ultimi vengono smaltiti possono rilasciare nell’ambiente polveri contenenti fibre di asbesto che una volta inalate possono depositarsi nei polmoni irritandoli.
Come questa irritazione possa portare allo sviluppo del tumore non è ancora chiarito. Allo stesso modo non è stata ancora fatta totale chiarezza sul ruolo svolto dall’SV40, un virus la cui presenza è stata associata alla comparsa del mesotelioma. E’ però ormai fuori da ogni dubbio che anche dopo moltissimi anni dall’esposizione all’asbesto (a volte anche 30 o 40) è possibile avere a che fare con un mesotelioma pleurico.
Purtroppo è difficile che questo tumore venga identificato in fasi molto precoci. In genere a far nascere il sospetto della sua presenza sono sintomi a livello del torace, come dolori localizzati sotto alla gabbia toracica o mentre si tossisce, fiato corto, la presenza di noduli insoliti sotto alla pelle e un dimagrimento apparentemente ingiustificabile. Mano a mano che il cancro si diffonde possono poi comparire anche altri problemi, come difficoltà respiratorie, problemi di deglutizione, dolori al petto e altri fastidi dovuto alla pressione cui sono sottoposti nervi e midollo spinale, gonfiori al collo e al volto e l’accumulo di liquido nel torace, che premendo sui polmoni può causare ulteriori problemi respiratori.
Il percorso verso la diagnosi di mesotelioma pleurico
In presenza di questi sintomi è possibile che il medico decida di prescrivere una radiografia o una Tac al torace. Eventuali anomalie rilevate da queste indagini non sono però sufficienti ad elaborare una diagnosi definitiva di mesotelioma pleurico. L’unico modo per avere la certezza della sua presenza è infatti analizzare il tessuto della pleura o il liquido presente nel torace.
Per questo la diagnosi di mesotelioma richiede una biopsia. Il materiale da analizzare al microscopio può essere prelevato con un sottile ago inserito nel petto, ma a volte è necessario ricorrere alla chirurgia. In questi casi gli approcci possibili sono due: una toracoscopia, che permette di effettuare il prelievo visualizzando l’interno del torace con un un sottile tubo dotato di videocamera inserito attraverso incisioni di dimensioni ridotte, o una toracotomia, un intervento chirurgico che prevede l’apertura del torace.
Una volta ricevuta la conferma della diagnosi dalla biopsia potrebbero essere necessarie ulteriori analisi (radiografie, Tac, risonanze magnetiche, PET) per determinare lo stadio di sviluppo del tumore.
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Via | Mayo Clinic