Il percorso del gusto alle Terme Sensoriali: un’esperienza per 5 sensi
Non solo acqua: alle terme ci si può prendere cura anche del palato. O almeno lo si può fare se si scelgono le terme giuste. Noi ci siamo riusciti a Chianciano, in provincia di Siena. E ora vi raccontiamo cosa abbiamo scoperto
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Naturopatia, musica e colori, prodotti autoctoni e sapori tipici della Toscana: sono questi gli ingredienti del percorso del gusto. A illustrarceli durante un incontro con la stampa organizzato in occasione dell’inaugurazione dell’UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) Institute for Health di Chianciano Terme – nuovo spazio dedicato a servizi di medicina preventiva all’avanguardia nell’endoscopia digestiva – è stato il suo ideatore in persona, l’idrologo e dietologo Nicola Sorrentino, direttore scientifico delle Terme Sensoriali del piccolo ma rinomato comune a cavallo tra la Val d’Orcia e la Valdichiana.
Perché proprio delle Terme Sensoriali di Chianciano il percorso del gusto può essere considerato un “braccio”. Il nome della struttura parla chiaro: qui, nel Parco Acqua Santa, si prendono in considerazione i sensi, gusto incluso. E per coccolare questo senso, si vengono utilizzati “piatti tipici, sani, con ingredienti a Km 0 ma soprattutto buoni”.
Avendo avuto modo di sperimentare di persona ciò che viene offerto a chi si approccia al percorso del gusto – in genere dopo essersi regalati attimi di intenso benessere alle Terme Sensoriali, motivo per cui ci si ritrova davanti al piatto in accappatoio – possiamo confermare che non si tratta di un puro slogan. Le portate sono davvero quelle tipiche della tradizione toscana (un esempio? La classica ribollita con il cavolo), e sono davvero buone.
Abbiamo scelto le aziende prima di scegliere le ricette
ci ha spiegato Sorrentino, assicurandoci che tutti gli ingredienti sono locali, fatta eccezione per lo zafferano, comunque introdotto per le sue proprietà salutari. Miscelandoli bene è stato possibile introdurre addirittura un salume, il prosciutto, in quanto tipicità Toscana, accanto al farro della Garfagnana, ai ceci della zona, ai pomodori costoluti ricchi di vitamina C, la frutta secca a guscio e tanti altri prodotti di qualità in quantità tale da garantire un pasto salutare, facendo attenzione anche alle cotture.
Il risultato sono piatti completi, belli, buoni e che fanno bene, che fanno entrare in gioco non solo il gusto – che in realtà è l’ultimo dei sensi ad essere stimolato – ma anche, e prima ancora del gusto, la vista, l’olfatto e anche l’udito, con la croccantezza del pane e il sospiro di chi mangia. Il tutto incorniciato in uno scenario a Km 0 che permette sia di risparmiare che di inquinare meno e condito dalla convivialità, ingrediente fondamentale della Dieta Mediterranea.
La corretta alimentazione è quella di tipo mediterraneo
ha infatti sottolineato Sorrentino, aggiungendo:
Non ce n’è un’altra.
Alle terme, poi, non poteva certo mancare l’acqua. Nel percorso del gusto viene offerta anche acqua curativa, in particolare l’Acqua Santa da cui prende nome il parco in cui sono incastonate le terme sensoriali, che favorisce una migliore digestione grazie a ingredienti come i solfiti e i carbonati.
Come abbiamo accennato, in genere al percorso del gusto viene riservata la parte finale dell’esperienza alle Terme Sensoriali. Non manca però chi arriva al Parco Acqua Santa solo per mangiare. E se, invece, si arrivasse all’ora di pranzo e si preferisse quindi mangiare prima di immergersi nelle acque termali?
Prima del percorso sensoriale è meglio mangiare carboidrati, ad esempio delle zuppe, che sono piatti completi ma sempre più digeribili di un prosciutto e formaggio
ci ha consigliato Sorrentino, ricordando che
Tutto va preso in considerazione con il buon senso…. Anche se non è un senso!
Foto | @ si.sol.