Il Piemonte dell’olio di oliva si prepara a richiedere il riconoscimento Igp

Nel 2025, il Piemonte si prepara a entrare nel prestigioso circuito delle Igp regionali dell’olio extravergine di oliva. Il Consorzio di tutela dell’olio piemontese sta attualmente raccogliendo informazioni cruciali, a partire dalle antiche piante di ulivo presenti nel territorio, per avviare le procedure necessarie al riconoscimento ufficiale della denominazione. Questo processo, sebbene lungo, riflette la crescita costante dell’olivicoltura nella regione.

La superficie dedicata agli oliveti in Piemonte ammonta a 350 ettari, con circa 250 mila piante che hanno prodotto, nell’ultima campagna, 239 tonnellate di olive, traducendosi in 20 tonnellate di olio. La resa media si attesta sull’8,37%. Inoltre, è stato recentemente costituito un Comitato di assaggio, che contribuirà a valorizzare la qualità del prodotto locale.

Un contesto favorevole per la produzione di olio

Marco Giachino, presidente del Consorzio di tutela, ha sottolineato come il clima mite dell’inverno appena trascorso abbia favorito uno sviluppo ottimale delle piante, promettendo una produzione di alta qualità per il 2024. Giachino ha evidenziato le caratteristiche distintive dell’olio piemontese, definendolo fruttato con un equilibrio amaro/piccante e con sentori freschi. Questi aspetti sono fondamentali per posizionare il prodotto sul mercato e attrarre l’attenzione dei consumatori.

Attualmente, i produttori associati al Consorzio sono una dozzina, ma l’entusiasmo è palpabile e si sta espandendo anche verso l’oleoturismo. Giachino ha spiegato che, a partire dalla fine degli anni ’90, l’olio ha ritrovato una nuova vita in Piemonte grazie a vari fattori. Molti produttori hanno recuperato terreni incolti per uso privato o per piccole produzioni familiari. Altri hanno optato per la riconversione di colture non più redditizie, anche tra coloro che già possedevano vigneti, cercando nuove fonti di reddito agricolo e opportunità di ospitalità.

Iniziative educative e di valorizzazione

Per promuovere ulteriormente l’olio piemontese, il Consorzio di tutela ha intrapreso una collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell’Università di Torino e il Laboratorio chimico della Camera di Commercio. Questa partnership ha dato vita alla ‘Scuola di olivicoltura e valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva in Piemonte’, che prevede tre corsi focalizzati su olivicoltura, formazione per assaggiatori e corretta etichettatura dell’olio. Queste iniziative rappresentano un passo importante per migliorare la conoscenza e la qualità del prodotto, nonché per formare professionisti del settore.

Il potenziale dell’olio extravergine di oliva piemontese è in crescita, così come l’interesse per le pratiche di produzione sostenibile e il turismo enogastronomico. Con il riconoscimento dell’Igp, il Piemonte potrebbe consolidare la sua posizione nel panorama nazionale e internazionale dell’olio, contribuendo a una tradizione che si rinnova e si arricchisce di nuove opportunità.

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Lucia Rossi