Il platano contro la disidratazione orale
La disidratazione orale è un sintomo che è conseguente alle malattie diarroiche, che secondo fonti recenti, continuano ad essere tra le prime cause di mortalità tra i bimbi con meno di cinque anni di età, nel mondo intero. Sono state formulate varie preparazione per combattere questo disturbo, soprattutto tramite l’utilizzo di amminoacidi, riso ed altri […]
La disidratazione orale è un sintomo che è conseguente alle malattie diarroiche, che secondo fonti recenti, continuano ad essere tra le prime cause di mortalità tra i bimbi con meno di cinque anni di età, nel mondo intero. Sono state formulate varie preparazione per combattere questo disturbo, soprattutto tramite l’utilizzo di amminoacidi, riso ed altri cereali.
Ma adesso sembra che un aiuto reale possa venire dal platano. Quando parliamo di platano non parliamo della semplice banana, che tutti noi conosciamo: il platano è un frutto più verdastro, più lungo, che non può essere mangiato crudo e che, nei Paesi dell’America Latina, viene consumato cotto o sotto forma di farina. E’ un ibrido tra la Musa acuminata (la banana selvatica della Malesia) e la Musa balbisiana (quella originaria dell’India).
In parole povere, questo semplice frutto potrebbe dare un aiuto notevole a questo problema, che affligge soprattutto le popolazioni più povere, vista anche l’abbondanza e la sua notevole presenza in quelle zone. Il platano infatti agisce grazie ad alcune sostanze in esso contenute, come acidi grassi a catena corta e pectine, che vengono facilmente trasformate in zuccheri semplici nel nostro organismo. Inoltre il vantaggio è rappresentato dall’azione meccanica svolta dai flavonoidi, che aiuterebbero il trasporto di ioni cloruro nella membrana intestinale, fermando le manifestazioni diarroiche.
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