Il segreto per una pelle giovane è nascosto fra i geni
Un gruppo di ricercatori statunitense ha identificato le varianti genetiche associate ad una cute dall'aspetto sempre giovane. La scoperta apre la strada anche ad altri studi sui processi che regolano l'invecchiamento
Creme, lozioni, trattamenti specifici. E poi ancora niente fumo e protezione dagli agenti atmosferici. Le strategie per mantenere una pelle giovane il più a lungo possibile di certo non mancano, ma per alcuni di noi l’impresa potrebbe essere più semplice che per altri. Avere una pelle dall’aspetto sano potrebbe infatti essere una questione ereditaria. A suggerirlo è uno studio dei ricercatori dell’Università di Stanford e dell’Albert Einstein College of Medicine (New York) pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology, grazie al quale è stato identificato un gruppo di geni associati ad una pelle dall’aspetto più giovane durante la terza età.
In una prima fase delle loro ricerche gli autori dello studio, guidati da Anne Lynn S. Chang, docente di dermatologia a Stanford, hanno concentrato le loro analisi sui geni di mille anziani, fra cui erano incluse centinaia di centenari. Nessuno degli individui coinvolti nell’analisi aveva mai avuto a che fare con interventi di medicina estetica o prodotti medici per contrastare l’invecchiamento cutaneo. Le varianti geniche presenti sono state confrontate con l’età apparente della pelle, valutata da un dermatologo ignaro della vera età dei partecipanti.
Dopo aver opportunamente escluso fattori come il vizio del fumo e i tumori della pelle i ricercatori hanno concluso che esistono specifiche varianti genetiche, diverse dai fattori associati alla longevità durante altri studi, che contrastano gli effetti del passare del tempo sulla pelle.
Secondo Chang
questi risultati potrebbero spianare la strada verso una migliore comprensione delle basi genetiche di una pelle sana.
Nir Barzilai, coautore dello studio, aggiunge un interessante commento:
Le variazioni genetiche che abbiamo scoperto influenzare l’età della pelle potrebbero anche gettare luce sul modo in cui invecchiano gli altri organi del corpo e potenzialmente indicare una strategia per prevenire l’invecchiamento e le sue malattie.
La scoperta, insomma, non si limiterebbe ad aprire la strada a studi per trovare metodi per contrastare problemi di tipo prevalentemente estetico, ma anche problematiche più serie.