Il sonno delle donne è sempre più fragile e disturbato
Menopausa, gravidanza, ma anche semplicemente ansia e depressione sono alla base dell’insonnia femminile.
Le donne non riposano bene: il loro sonno è più fragile di quello dell’uomo, perché sono più vulnerabili ad agenti esterni, come il richiamo del proprio bambino o la paura che qualcuno possa avere bisogno di notte. Le donne sono come i gatti, dormono con un orecchio sempre vigile. Purtroppo, però, l’insonnia è spesso correlata all’ansia e alla depressione.
Se una donna sana in gioventù, nella prima parte del suo ciclo riproduttivo, presenta meno rischi biologici di patologie organiche del sonno quali le apnee notturne o i disturbi del movimento nel sonno, questo cambia in epoche particolari della vita quali la gravidanza o la menopausa. Gli ormoni femminili infatti influenzano in maniera significativa la continuità e l’efficienza del sonno notturno, le sue capacità ristorative e di protezione nei confronti delle malattie cardio-cerebrovascolari, nonché del declino cognitivo.
In gravidanza, per esempio, il sonno è condizionato dall’aumento di peso, dal russamento e dalle apnee della gestante, ma anche dalla patologia delle gambe senza riposo, legata alla carenza di ferro e di altri fattori neurotrofici propri di questa fase. Nella fase del puerperio possono poi subentrare altri problemi: prima di tutto il richiamo del proprio bambino, che deve essere cambiato, allattato e coccolato, e poi la depressione post partum.
Con la menopausa si entra in un’altra fase della vita e gli ormoni in questo caso influenzano l’ emotività e l’ umore, la capacità cognitive, il benessere psicofisico, il rischio cardio e cerebrovascolare e, ancora una volta, di comparse e mantenimento delle “gambe senza riposo” con il rischio ipertensivo e di comorbidità psichiatrica ad esso connessi. Rosalia Silvestri del Centro Interdipartimentale per la Medicina del Sonno di Messina , tra gli esperti chiamati ad intervenire al Convegno ha commentato:
“E’ chiaramente emerso che nella menopausa la stima della depressione associata a insonnia cronica si attesta su valori superiori all’80%. Quella dell’insonnia associata a sintomi vasomotori (vampate) al 70%, l’OSA (apnee morfeiche) intorno al 3%, con un aumento di rischio di ipertensione del 40%. La percentuale della RLS (gambe senza riposo). In menopausa si aggira tra il 15-20%, mentre il dato epidemiologico relativo a tutte le donne è inferiore al 4%!”.
Via | Ansa