A French "AB" (Organic Farming) certified label is pictured on a box of thyme at a Biocoop, the France's leading network of organic stores, on May 18, 2012 in the French western city of Quimper. AFP PHOTO / FRED TANNEAU (Photo credit should read FRED TANNEAU/AFP/GettyImages)
Il timo è una piantina aromatica di origine mediterranea che in cucina viene adoperata di frequente per insaporire carni (soprattutto arrosto) e i pesci, ma anche per la preparazione di liquori e amari digestivi alle erbe.
Si tratta di una pianta perenne ad arbusto diffusa in tutta l’Europa che fiorisce da maggio ad ottobre, la cui varietà più comunemente usata è il Timus vulgaris. La parola timo deriva dal latino e significa “coraggio”, un termine non scelto a caso, infatti per gli antichi assumere estratti di questa pianta era utile a conferire energia, e vigore.
Se le proprietà organolettiche del timo sono a tutt’oggi le più note, c’è da dire che fin dal tempo degli egizi, le altre qualità della pianta furono subito scoperte e sfruttate per la salute e il benessere. Cosa contiene di tanto prezioso questa bella e profumata piantina? Olio essenziale (quello che conferisce il caratteristico aroma alla pianta, e che gli egizi usavano per imbalsamare i cadaveri), ma anche importanti aminoacidi, tra cui leucina, isoleucina, lisina e triprofano, vitamine come A, alcune del gruppo B e la C, e minerali come potassio, calcio, ferro, zinco, manganese.
Le parti del timo utilizzate a scopo terapeutico sono quelle aeree, ovvero le foglie e i fiori. Ma quali sono le virtù benefiche della pianta che si possono “sfruttare”? Davvero tante e preziose, ecco le principali:
Vediamo quindi quali sono i comuni disturbi che gli estratti di timo possono andare ad alleviare:
Infusi e tisane al timo hanno un gusto amaro, pertanto si possono dolcificare con del buon miele di… timo, che per gli antichi romani era una vera golosità. Non avete che da provarlo.