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Nel panorama internazionale delle etichette alimentari, il Nutri-Score si distingue come uno dei sistemi più efficaci per guidare i consumatori verso scelte più consapevoli. Questa affermazione trova conferma in una recente revisione sistematica condotta da ricercatori dell’Università di Parma, che ha analizzato 72 studi pubblicati fino al 2025. I risultati, pubblicati sulla rivista Food Reviews International, evidenziano l’efficacia del Nutri-Score nel migliorare la comprensione e l’atteggiamento dei consumatori nei confronti degli alimenti.
Il nutri-score e le sue caratteristiche
Il Nutri-Score è un sistema di classificazione che assegna a ciascun alimento una lettera, da A a E, accompagnata da un codice colore che va dal verde al rosso. Introdotto nel 2013 dal nutrizionista francese Serge Hercberg, questo sistema è stato adottato in vari paesi e ha suscitato un notevole interesse scientifico. I ricercatori di Parma, guidati da Giulia Andreani, hanno esaminato come il Nutri-Score influisca sulla comprensione dei consumatori riguardo ai prodotti alimentari. Hanno condotto studi sia in laboratori simulati che in contesti reali, come supermercati e negozi, confrontando l’efficacia del Nutri-Score con altri sistemi di etichettatura, come la Nutrinform Battery italiana e le GDA (Guideline Daily Amounts).
I risultati di questi studi hanno mostrato che il Nutri-Score è generalmente ben compreso dai consumatori, anche da quelli con un livello di istruzione più basso, che spesso si trovano a dover scegliere cibi di qualità nutrizionale inferiore. Questa classificazione ha dimostrato di avere un impatto positivo sulla percezione dei prodotti alimentari e sulla propensione all’acquisto.
Analisi dei risultati
L’analisi condotta dai ricercatori ha rivelato che, in termini di comprensione, il Nutri-Score ha ricevuto un riscontro molto positivo. La maggior parte dei consumatori riesce a interpretare correttamente l’etichetta, specialmente nei casi di alimenti come pizza, cereali da colazione e dolci. Giulia Andreani ha sottolineato che la familiarità con il Nutri-Score aumenta la fiducia dei consumatori, che si sentono meglio informati riguardo agli acquisti. Un esempio significativo proviene dalla Francia, dove il 90% dei consumatori ha espresso sostegno per il Nutri-Score e l’87,5% ritiene che debba diventare obbligatorio.
In aggiunta, i dati mostrano che i prodotti con un punteggio A hanno una probabilità superiore del 30% di essere acquistati, evidenziando l’efficacia del Nutri-Score nel modificare i comportamenti d’acquisto. Le aziende, spinte dalla necessità di ottenere valutazioni positive, hanno iniziato a riformulare i loro prodotti, riducendo zuccheri e sale. Un esempio è la Francia, dove la concentrazione di zucchero e sale nei prodotti riformulati è diminuita del 15%.
Interpretazione e considerazioni sul nutri-score
Nonostante i risultati promettenti, Giulia Andreani mette in guardia contro l’interpretazione del Nutri-Score come un parametro assoluto. È un indicatore utile, ma non deve portare all’esclusione totale di alimenti con punteggi bassi. Il Nutri-Score si basa su calcoli che considerano vari aspetti nutrizionali, e talvolta può risultare eccessivamente semplificato. Questo ha portato a polemiche riguardo alla sua applicazione, in particolare per quanto riguarda il livello di lavorazione degli alimenti.
Andreani conclude affermando che, sebbene nessun metodo di valutazione possa essere perfetto, i risultati della ricerca suggeriscono che il Nutri-Score ha effetti positivi sui comportamenti d’acquisto e sulla capacità dei consumatori di confrontare alimenti con diverse caratteristiche nutrizionali.