Infarto: i rischi collegati al sonno
Esiste una correlazione fra sonno e rischio di infarto. La conferma arriva da questo nuovo studio.
Esiste un collegamento fra rischio di infarto e ore che trascorriamo dormendo. A confermarlo è un nuovo studio che è stato recentemente pubblicato sulle pagine del Journal of the American College of Cardiology, i cui autori hanno osservato che la giusta quantità di sonno protegge la salute del cuore, e che la durata del sonno può influenzare il rischio di infarto di una persona, indipendentemente da altri fattori di rischio cardiaco.
Per giungere a questa conclusione, gli autori dello studio hanno analizzato le abitudini del sonno e le cartelle cliniche di un campione di 461.347 persone di età compresa tra 40 e 69 anni, ed hanno scoperto che coloro che dormivano meno di 6 ore a notte correvano un rischio maggiore del 20% di avere un primo infarto rispetto a chi dormiva invece dalle 6 alle 9 ore per notte. Coloro che dormivano più di 9 ore a notte correvano invece un rischio di infarto maggiore del 34%.
I ricercatori hanno anche scoperto che mantenere la durata del sonno intorno alle 6-9 ore a notte può ridurre il rischio di un primo infarto del 18% nelle persone che presentano un elevato rischio genetico.
Alla luce di quanto emerso, gli autori dello studio spiegano che il loro è un messaggio di speranza, poiché rivela che
indipendentemente da quale sia il rischio ereditario di infarto, dormire una quantità sana di ore può ridurre tale rischio, proprio come seguire una dieta salutare, non fumare, e altri approcci che riguardano lo stile di vita. Così come allenarsi e mangiare sano può ridurre il rischio di malattie cardiache, anche il sonno può farlo.
via | MedicalNewsToday
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