Infezioni virali, siamo protetti anche senza anticorpi?
Nella difesa da alcuni virus, il ruolo degli anticorpi è sopravvalutato.
Il nostro organismo sviluppa gli anticorpi contro le infezioni virali. Una recente ricerca pubblicata su Immunity, condotta dall’Università di Harvard e dall’Istituto San Raffaele di Milano, ha dimostrato che non sempre gli anticorpi sono la risposta più efficace al virus.
Il sistema immunitario agisce tramite l’immunità innata e l’immunità adattativa. L’immunità innata è una “prima linea” di difesa che ci consente, tramite meccanismi naturali, di combattere gli agenti esterni. L’immunità adattativa è più sofisticata e si basa sulla produzione di anticorpi in risposta alle infezioni virali.
Come suggerisce il termine stesso, adattativa significa che si sviluppa lentamente nel tempo con l’evoluzione, e dunque non sempre risulta efficace, ad esempio in caso di mutazioni dei virus. Partendo da questo, i ricercatori hanno potuto spiegare come mai, nonostante la grande quantità di anticorpi, una malattia possa prendere ugualmente il sopravvento.
L’esperimento si è basato su topi affetti da stomatite vescicolare che avevano molti anticorpi inefficaci. Studiandone il funzionamento i ricercatori Matteo Iannacone ed Ulrich von Andrian hanno scoperto che i linfociti B, che normalmente producono gli anticorpi (immunità adattativa), producono anche delle sostanze essenziali per i macrofagi. Si tratta di molecole che impediscono al virus di raggiungere il sistema nervoso, grazie ad interferoni di tipo I.
La conclusione a cui sono giunti i ricercatori è che per combattere un’infezione virale non si deve agire necessariamente sugli anticorpi. Al suo interno il corpo ha infatti già le armi per far fronte ai virus. Approfondendo il funzionamento dei linfociti B, si potrebbero mettere a punto terapie contro malattie virali dure a morire come la rabbia, l’encefalite virale e la febbre del Nilo Occidentale.
Via | Sciencedaily
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