Influenza 2012, 3 virus contro 6 milioni di italiani
Quest'anno ci aspettano 3 virus dell'influenza con cui dovranno fare i conti 4-6 milioni di italiani. Le previsioni dell'Anifa
Secondo le previsioni dell’Anifa (Associazione nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione) quest’anno il virus dell’influenza colpirà dai 4 ai 6 milioni di italiani, che dovranno lottare contro tre diversi virus: il già noto H1N1 e altre due nuove varianti. Se ne è parlato durante la presentazione, tenutasi a Milano lo scorso 25 settembre, dei risultati di un’indagine che ha incluso un campione di individui tra i 15 e i 64 anni.
Insieme a quelli dell’influenza sono attesi anche molti altri virus parainfluenzali o simil-influenzali che, però, provocheranno disturbi respiratori meno gravi. L’influenza vera e propria è, infatti, solo quella che porta alla comparsa improvvisa di febbre al di sopra dei 38,5°C, problemi respiratori come tosse, mal di gola e naso che cola e almeno un disturbo sistemico come mal di testa, stanchezza o dolori muscolari o articolari.
I dati presentati da Anifa svelano che i sintomi più frequenti sono la febbre (51,2% dei casi) e il mal di gola (51,5%), seguiti da congestione delle vie respiratorie (40,8%), spossatezza e brividi (39%), tosse (26%) e mal di testa (24%).
In Italia il 62% delle donne e il 57,6% degli uomini si curano con antinfiammatori, sciroppi e antistaminici acquistabili senza bisogno della prescrizione medica e considerati anche dagli esperti la soluzione migliore al problema. Seguendo le istruzioni contenute nel foglietto illustrativo è possibile guarire senza bisogno di altri interventi, ma se i sintomi non migliorano in 4-5 giorni è bene rivolgersi al medico.
Rimane valido anche il ricorso al vaccino anti-influenzale, scelto soprattutto in età più avanzata. Il 30% degli italiani, infine, sceglie i “rimedi della nonna”, come brodo caldo, vino cotto, latte e miele, tisane e tè.
Il 36% degli intervistati ha dichiarato di non uscire assolutamente di casa quando si ammala di influenza, mentre il 43% non va a lavoro e il 52,5% limita gli spostamenti. Precauzioni che secondo Fabrizio Pregliasco, ricercatore del Dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, possono rischiare di diventare eccessive. Il 25% degli italiani ha dichiarato che quando ha a che fare con i sintomi dell’influenza evita anche i contatti con il proprio partner, comportamento che potrebbe addirittura essere controproducente. Come ha spiegato Pregliasco le coccole
fanno bene poiché aumentano le endorfine (sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante) che riducono la sintomatologia e permettono il rilascio di citochine pro-infiammatorie, proteine che aumentano la risposta immunitaria.
E se un’influenza fosse una buona scusa per chiedere qualche attenzione in più?