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Influenza 2016, attenzione a complicanze respiratorie e antibiotici

La progressione dell'epidemia settimana per settimana

Influenza 2016, attenzione a complicanze respiratorie e antibiotici

L’intensità della stagione influenzale 2016 è inferiore rispetto a quella degli scorsi anni, ma se il virus dell’influenza sta iniziando a mollare il colpo non si può dire altrettanto di altre malattie respiratorie acute. A sottolinearlo sono i medici della Società italiana di medicina generale (Simg), secondo cui l’incidenza di tali patologie è in leggero aumento.

Il dato diffuso dalla Simg si assesta attorno a 3,3 casi ogni mille abitanti, per un totale di 199.800 malattie respiratorie acute. Come comportarsi?

E’ fondamentale non assumere antibiotici

spiega Aurelio Sessa, presidente Simg per la Regione Lombardia e medico sentinella.

L’esperto riporta l’attenzione sui rischi associati all’uso indiscriminato di questi farmaci, che oltre ad essere inefficaci contro i virus dell’influenza lo sono anche nei confronti degli altri virus che causano infezioni respiratorie. Non solo, il loro uso indiscriminato favorisce l’insorgenza dell’ormai noto fenomeno della resistenza agli antibiotici.

E’ compito del medico giudicare se l’influenza può essersi complicata a tal punto da intraprendere una terapia con antibiotici

ricorda Sessa.

In media tale necessità si verifica nel 15-20% dei casi, quando l’influenza ha un decorso più lungo del previsto (dovrebbe durare all’incirca 4-5 giorni) e insorgono delle complicanze (nel caso dei bambini prevalentemente otite acuta, in quello degli adulti sinusiti e bronchiti).

Sessa ricorda infine che la complicanza più pericolosa per bambini e anziani è la polmonite.

(s.s.)

Via | Agi

Incidenza in calo: la stagione sta finendo?

29 febbraio 2016

Quello annunciato nelle scorse settimane è stato davvero il picco di incidenza dell’influenza 2016. A certificarlo sono i dati riassunti nell’ultimo rapporto rilasciato dal sistema di sorveglianza Influnet, riferito alla settimana 7 del 2016, quella compresa tra il 15 e il 21 febbraio scorsi.

La curva epidemica sta infatti iniziando a scendere, seppur lievemente. L’incidenza, che nella sesta settimana aveva raggiunto i 6,04 casi ogni mille assistiti, è ora scesa a 5,70 casi ogni mille assistiti. Il numero di casi stimati nella settimana di riferimento è pari a circa 346 mila e fa salire a oltre 2 milioni e 600 mila i casi segnalati dall’inizio della sorveglianza.

Le Regioni più colpite sono le Marche, l’Emilia-Romagna, la Campania e la Provincia Autonoma di Trento. Per quanto riguarda, invece, l’incidenza per fasce d’età, la più colpita è sempre quella tra 0 e 4 anni, con 17,12 casi ogni mille assistiti, seguita da quella di bambini e ragazzi tra 5 e 14 anni, fascia d’età in cui l’incidenza si è assestata attorno a 14,15 casi ogni mille assistiti. Seguono, a distanza, la fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, con 4,41 casi ogni mille assistiti, e gli over 65, con 1,53 casi ogni mille assistiti.

(s.s.)

Via | ISS

Raggiunto il picco stagionale in Italia

11 febbraio 2016

L’influenza ha probabilmente raggiunto il suo picco stagionale. Secondo quanto riportato dal sistema di sorveglianza Influnet in Italia la curva epidemica “continua a crescere” e nella quinta settimana del 2016 (quella compresa tra l’1 e il 7 febbraio scorsi) il livello di incidenza ha raggiunto i 5,45 casi ogni mille assistiti.

Nella settimana di riferimento sono stati stimati circa 331 mila casi, che portano il totale dei casi dall’inizio della sorveglianza a quasi 2 milioni (circa 1 milione e 975 mila).

Le fasce di età maggiormente colpite

si legge nel Rapporto N. 16 del 10 febbraio

sono quelle pediatriche dei bambini al di sotto dei quattordici anni in cui, in questa settimana, il numero di casi è aumentato maggiormente.

La fascia di età tra 0 e 4 anni continua infatti ad essere la più colpita in assoluto, con 17,69 casi ogni mille assistiti, ma l’incidenza ha registrato un forte aumento anche tra i 5 e i 14 anni, con 13,83 casi ogni mille assistiti. Tra i 16 e i 64 anni è invece stimata un’incidenza del 4,18 per mille; più limitati i casi tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni, pari a 1,38 ogni mille assistiti.

Le Regioni maggiormente colpite sono le Marche, la Provincia Autonoma di Ternto, il Piemonte e la Basilicata.

(s.s.)

Via | ISS

Incidenza in aumento: quasi 1 milione e 400 mila casi

3 febbraio 2016

Sale a 1 milione e 336 mila il numero di casi di influenza nella popolazione italiana. A certificarlo è l’ultimo rapporto del sistema di sorveglianza Influnet per la stagione 2016, secondo cui nella settimana di riferimento (quella compresa tra il 18 e il 24 gennaio) sono stati stimati circa 218 mila casi.

L’incidenza dell’influenza fra gli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale si assesta al 3,58 per mille. In particolare, continua ad essere più colpita la fascia d’età tra entro i 4 anni di vita, con un’incidenza del 10,82 per mille. Il numero dei casi scende poi a 6,29 ogni mille assistiti tra i 5 e i 14 anni, 3,25 ogni mille assistiti tra i 15 e i 64 anni e 1,05 casi per mille assistiti a partire dai 65 anni di età.

Le regioni più colpite sono la Provincia Autonoma di Trento, le Marche e la Campania. La soglia epidemica è però stata superata in tutta Italia, fatta eccezione per Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia, Calabria e Puglia.

(s.s.)

Via | Influnet

Settimana 2 del 2016: oltre 1 milione i casi

21 gennaio 2016

L’incidenza dell’influenza nella stagione 2016 è in lento aumento, e come annunciato nel Rapporto N. 13 del sistema di sorveglianza Influnet, datato 20 Gennaio, la soglia oltre il quale si può iniziare a non considerare più la diffusione “a livello basale” è stata superata. Fissata per la stagione 2015-2016 a 2,36 casi ogni mille assistiti, è di poco inferiore all’incidenza rilevata, pari a 2,54 casi ogni mille assistiti, ma consente comunque di affermare che da “livello basale” si è passati a “intensità bassa”.

I dati cui si riferisce il nuovo rapporto sono quelli relativi alla settimana numero 2 del 2016, quella compresa tra l’11 e il 17 gennaio. I casi stimati nei 7 giorni di riferimento sono circa 154 mila e portano il totale delle infezioni dall’inizio della sorveglianza a oltre 1 milione (per la precisione, 1.0088.000 casi).

Le regioni più colpite sono le Marche, il Lazio, la Campania, la Basilicata e la Provincia Autonoma di Trento, ma ancora una volta il rapporto sottolinea che

l’incidenza osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto
numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati.

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La fascia d’età più colpita dall’influenza continua ad essere quella tra 0-4 anni, dove si stima un’incidenza di 5,90 casi ogni mille assistiti.

Nella fascia di età tra i 5 e i 14 anni si stimano invece 3,43 casi ogni mille assistiti, in quella tra i 15 e i 64 anni 2,62 casi ogni mille assistiti e a partire dai 65 anni 1,11 casi ogni mille assistiti.

” title=”L’incidenza per fascia d’età”]

(s.s.)

L’Iss: “Sarà una stagione a bassa intensità

13 gennaio 2016

Nel 2016 per l’influenza si prospetta una stagione a bassa intensità. A spiegare il perché è Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss (l’Istituto superiore di sanità), secondo cui a limitare il numero delle infezioni sono sia le temperature meno fredde sia il fatto che i virus influenzali in circolazione quest’anno non sono mutati.

Mentre, infatti, lo scorso anno il ceppo H3N2 era ricomparso armato di una mutazione che rendeva vana la copertura immunitaria eventualmente acquisita, quest’anno il suo genoma sembra essere immutato e il vaccino copre sia dal suo attacco che da quello degli altri due microbi in circolazione, il ceppo A H1N1 e il virus di tipo B.

Rezza non esclude che l’infezione possa finire per circolare più a lungo, ma esprime dubbi sul fatto che il picco atteso per il mese di febbraio supererà quello registrato lo scorso anno.

(s.s.)

Via | Ansa

Circa 100 mila i casi a Capodanno

8 gennaio 2016

Nella settimana di Capodanno 2016 i casi di influenza sul territorio italiano sono stati circa 100 mila. La stima arriva dal Rapporto numero 11 del sistema di sorveglianza Influnet, che dall’inizio della sua attività di monitoraggio dell’influenza stagionale ha registrato un totale di circa 746 mila casi.

Anche per la settimana cui fa riferimento l’undicesimo rapporto (la numero 53 dell’anno, quella compresa tra il 28 dicembre 20015 e il 3 gennaio 2016) l’attività dei virus responsabili dell’influenza si è mantenuta ai livelli di base. In Italia, infatti, l’incidenza si è fermata a 1,64 casi ogni mille assistiti ed è rimasta al di sotto della soglia epidemica in tutte le regioni, fatta eccezione per il Piemonte, la Provincia Autonoma di Trento, il Lazio, la Campania, la Sardegna e la Basilicata.

Analizzando la situazione per fascia d’età, la più colpita continua ad essere la popolazione compresa tra i 0 e i 4 anni, in cui i virus dell’influenza hanno colpito 5,59 individui ogni mille assistiti. E’ invece decisamente inferiore l’incidenza nelle altre fasce d’età: 2,04 casi ogni mille assistiti tra i 5 e i 14 anni, 1,68 tra i 15 e i 64 anni e 0,65 fra gli over 65.

I medici sentinella che hanno inviato informazioni sulla frequenza delle sindromi influenzali tra i loro pazienti sono stati 623. Il rapporto sottolinea però ancora una volta che

l’incidenza osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati.

(s.s.)

Via | Iss

Settimana 51, 573 mila i casi in Italia

26 dicembre 2015

I casi di influenza registrati in Italia a partire dall’inizio della sorveglianza operata dal sistema Influnet sono circa 573 mila. Ad annunciarlo è il Rapporto numero 9 rilasciato dall’Istituto superiore di sanità il 23 dicembre e riferito alla settimana 51 del 2015, quella compresa tra il 14 e il 20 dicembre scorsi.

L’attività dei virus influenzali è ai livelli di base

si legge nel rapporto, che precisa:

Il livello di incidenza in Italia è pari a 1,49 casi per mille assistiti.

Le stime parlano di circa 90 mila casi nella sola settimana di riferimento, ma le cifre non sono ancora allarmanti. Secondo gli esperti, infatti, fatta eccezione per il Piemonte, la Provincia Autonoma di Trento, il Lazio, la Campania e la Basilicata l’incidenza dell’infezione si sta ancora mantenendo al di sotto della soglia epidemica.

Nella stessa settimana sono 756 i medici sentinella che hanno inviato dati sulla frequenza delle sindromi influenzali fra i loro assistiti, ma come sottolinea il rapporto

l’incidenza osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati.

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Ad essere più colpita dall’influenza è per il momento la fascia di età tra gli 0 e i 4 anni, dove è stata registrata un’incidenza pari a 4,18 casi ogni mille assistiti.
Nella fascia di età tra i 5 e i 14 anni l’incidenza è invece di 1,81 casi ogni mille assistiti, nella fascia 15-64 anni 1,57 ogni mille assistiti e a partire dai 65 anni 0,56 casi ogni mille assistiti.

” title=”L’incidenza per fascia di età”]

(s.s.)

Settimana 50, quasi 500 mila casi in Italia


17 dicembre 2015

Anche nella settimana 50 del 2015 – quella compresa tra il 7 e il 13 dicembre scorsi – l’attività dei virus dell’influenza si è mantenuta ai livelli di base. A certificarlo è il Rapporto numero 8 del sistema di sorveglianza Influnet, secondo cui i casi stimati nella settimana di riferimento sono 74 mila, per un totale di quasi 500 mila (per la precisione 477 mila) persone colpite da sindrome influenzale a partire dall’inizio del monitoraggio.

Attualmente il livello di incidenza dell’influenza in Italia è di 1,22 casi ogni mille assistiti. L’infezione di mantiene dunque sotto al soglia epidemica, fatta eccezione per il Piemonte, la Basilicata e la Provincia Autonoma di Trento.

Ancora una volta la fascia d’età più colpita è quella dei bambini tra gli 0 e i 4 anni, in cui si stima un’incidenza di 3,52 casi ogni mille assistiti. Fra i 5 e i 14 anni l’incidenza è invece di 1,19 casi ogni mille assistiti, fra i 15 e i 64 anni di 1,28 casi ogni mille assistiti e a partire dai 65 anni di età si di 0,58 casi ogni mille assistiti.

(s.s.)

Via | Iss

I farmaci consigliati dall’esperto

16 dicembre 2015

L’influenza si autolimita, tendendo a risolversi spontaneamente nell’arco di 3-5 giorni. A ricordarlo è Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss (l’Istituto Superiore di Sanità), ribadendo quanto già più volte sottolineato da altri esperti: per combatterla non c’è molto altro da fare se non aspettare che guarisca da sola.

Alcuni farmaci possono al massimo aiutare a contrastare i sintomi della malattia, in particolare la febbre. Quando la temperatura corporea si alza molto l’esperto consiglia di assumere un antiepiretico come il paracetamolo. La scelta di suggerire questo principio attivo si basa sul rischio di effetti collaterali, più elevato nel caso in cui si tenti di far scendere la febbre con l’aspirina.

L’uso di quest’ultima dovrebbe essere limitata agli adulti, che nel caso possono assumere anche della novalgina. L’esperto ammette infatti che il paracetamolo non riesce ad abbassare molto la febbre, ma aggiunge anche che non sono state dimostrate particolari differenze nell’efficacia di un farmaco rispetto a un altro.

Gli inibitori della neuroaminidasi, veri e propri antivirali, vengono invece raccomandati solo in caso di rischio di complicanze elevato. Nulla da recriminare, però: a quanto pare non riescono ad attenuare molto i sintomi e accorciano solo di poco il decorso dell’influenza.

Vietati, invece, gli antibiotici, a meno di sovrainfezioni batteriche. Scopri qui i rischi di un uso improprio:

(s.s.)

Via | Ansa

Settimana 49, i casi salgono a 378 mila

10 dicembre 2015

Fatta eccezione per la Provincia Autonoma di Trento, l’Emilia-Romagna, l’Umbria e la Basilicata, in Italia l’incidenza dell’influenza si è mantenuta al di sotto della sogli epidemica anche nella settimana 49 del 2015, quella compresa tra il 30 novembre e il 6 dicembre. A annunciarlo è il Rapporto numero 7 del sistema di sorveglianza Influnet, che conferma: l’attività dei virus influenzali è ai livelli di base.

Al momento l’incidenza è di 1,01 casi ogni mille assistiti e il numero totale di casi stimati nella settimana di riferimento è pari a 61 mila. Ciò significa che dall’inizio della sorveglianza per la stagione influenzale 2015-2015 il numero dei casi stimati sale a 378 mila.

Scendendo nei dettagli del rapporto, l’influenza ha colpito soprattutto i più piccoli. La sua incidenza è infatti di 3,21 casi per mille assistiti nella fascia di età tra gli 0 e i 4 anni, mentre è più bassa nelle altre fasce d’età prese in considerazione (1,29 per mille assistiti tra i 5 e i 14 anni, 1,08 per mille tra i 15 e i 64 anni e 0,33 per mille a partire dai 65 anni).

Ancora una volta il rapporto Influnet sottolinea come l’incidenza osservata in alcune regioni sia fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato i loro dati.

(s.s.)

Via | Iss

Settimana 48 del 2015, oltre 300 mila gli italiani colpiti dall’influenza

5 dicembre 2015

L’attività dei virus dell’influenza resta per ora ai livelli di base. A comunicarlo nel suo sesto rapporto è il sistema InfluNet, la Rete Italiana Sorveglianza Influenza.

Nella settimana 48 del 2015 (quella compresa tra il 23 e il 29 novembre), l’incidenza della malattia in Italia si è fermata a 1,02 casi ogni mille assistiti, per un totale di circa 62 mila casi stimati nella settimana di riferimento e di oltre 300 mila casi (circa 315 mila) dall’inizio della sorveglianza.

In tutte le Regioni

si legge nel rapporto

l’incidenza è sotto la soglia epidemica.

Ad essere più colpita è la fascia di età tra gli 0 e i 4 anni, dove sono stati registrati 2,97 casi ogni mille assistiti. L’incidenza è invece inferiore tra i 5 e i 14 anni (1,19 casi ogni mille assistiti), tra i 15 e i 64 anni (1,10 casi ogni mille assistiti) e a partire dai 65 anni (0,35 casi ogni mille assistiti).

(s.s.)

Niente vaccino: a gennaio metà italiani a letto

2 dicembre 2015

Se non aumenterà il ricorso al vaccino contro l’influenza tra gennaio e febbraio metà degli italiani si ritroveranno costretti a letto a lottare contro il virus. Ad avvisare la popolazione è l’Istituto superiore di sanità, secondo cui sono ancora in molti a non essersi vaccinati.

Il vaccino impiega circa 15 giorni per risultare efficace. Per questo sarebbe proprio questo il periodo migliore per vaccinarsi: il picco dell’influenza 2015-2016 è previsto fra gennaio e febbraio, e sottoponendosi ora alla vaccinazione ci si può assicurare di arrivare preparati all’appuntamento con il virus.

Le previsioni sono però poco confortanti. A quanto pare, infatti, solo il 13,6% degli italiani ha intenzione di vaccinarsi, il 6% in meno rispetto a quanti lo hanno fatto 5 anni fa. La tendenza a ricorrere sempre meno al vaccino è presente anche fra una delle categorie più a rischio, gli anziani, che nel 2006 si vaccinavano nel 68,3% dei casi e che lo scorso anno si sono invece vaccinati in circa 49 ogni 100.

Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, ricorda però che quest’anno questa fascia di popolazione ha a disposizione anche un vaccino abbinato ad un coadiuvante in grado di stimolare una maggiore risposta immunitario, una soluzione “rinforzata” cui sembra valer proprio la pena affidarsi.

(s.s.)

Via | Iss/La Stampa

Settimana 46: colpiti quasi 200 mila italiani

23 novembre 2015

L’attività dei virus dell’influenza rimane ai livelli di base, con 0,78 casi ogni mille assistiti e un’incidenza al di sotto della soglia epidemica in tutte le Regioni, fatta eccezione per la Basilicata. Sono queste le novità contenute nel rapporto numero 4 di InfluNet (il sistema di sorveglianza dell’influenza) pubblicato lo scorso 18 novembre.

Nella settimana 46 del 2015 il numero di casi stimati è pari a circa 47 mila; il bilancio totale dall’inizio della sorveglianza della diffusione della malattia nella stagione 2015-2016 sfiora quindi i 200 mila casi (raggiungendo, per la precisione, quota 193 mila). Ad essere più colpiti sono i bambini, in particolare quelli nella fascia d’età compresa tra gli 0 e i 4 anni.

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L’incidenza dell’influenza si attesta per ora a 2,61 casi ogni mille assistiti nella fascia d’età tra gli 0 e i 4 anni, a 0,78 casi ogni mille assistiti nella fascia d’età tra i 5 e i 14 anni, 0,85 casi ogni mille assistiti nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni e di 0,29 casi ogni mille assistiti nella popolazione over 65.

” title=”L’incidenza per fascia d’età”]

Secondo il rapporto

l’attività dei virus influenzali è ai livelli di base, come nelle precedenti stagioni influenzali.

Permane, però, ancora un problema:

L’incidenza osservata in alcune regioni

si legge infatti nel rapporto

è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati.

(s.s.)

Via | InfluNet

La situazione alla settimana 44 del 2015: colpiti 100 mila italiani

10 novembre 2015

Dall’inizio della sorveglianza epidemiologica i virus dell’influenza della stagione 2015-2016 hanno colpito circa 100 mila italiani. A fare il punto della situazione è l’ultimo Rapporto Epidemiologico Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), pubblicato lo scorso 4 novembre, secondo cui – per la precisione – i casi registrati dall’inizio della sorveglianza sono circa 97 mila.

Il rapporto, contenente i dati elaborati dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Iss in collaborazione con il Centro interuniversitario per la ricerca sull’influenza (Ciri-It) di Genova e con il sostegno del Ministero della Salute, fa riferimento alla settimana 44 del 2015, quella compresa tra il 26 ottobre e l’1 novembre. In questi 7 giorni sono stati stimati circa 42 mila casi di influenza, pari a un’incidenza media di 0,70 casi ogni mille assistiti.

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Nella settimana tra il 26 ottobre e l’1 novembre 2015 l’incidenza dell’influenza è stata più elevata nella fascia d’età tra 0 e 4 anni, dove ha colpito 2,24 assistiti ogni mille. Nelle altre fasce d’età l’incidenza è stata dello 0,77 per mille tra i 5 e i 14 anni, dello 0,66 per mille fra i 15 e i 64 anni e dello 0,32 per mille a partire dai 65 anni.

” title=”L’incidenza dell’influenza nelle diverse fasce di popolazione”]

Come si legge nel Rapporto,

l’attività dei virus influenzali è ai livelli di base, come nelle precedenti stagioni influenzali

e

in tutte le Regioni l’incidenza è sotto la soglia epidemica.

Il Rapporto sottolinea però che

l’incidenza osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati.

(s.s.)

Via | Iss

Picco atteso dalla metà di gennaio

9 novembre 2015

Il picco dell’influenza è atteso a partire dalla metà di gennaio. Ad annunciarlo in occasione del XIV Congresso Nazionale sono gli esperti della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), che colgono l’occasione per ricordare l’importanza del vaccino.

E’ fondamentale

sottolinea Massimo Andreoni, presidente SIMIT, che consiglia:

Non bisogna ripetere l’errore dello scorso anno quando, per evitare gli effetti collaterali che erano stati segnalati ma mai effettivamente riscontrati, c’è stato un aumento di mortalità a causa di infezioni respiratorie.

A correre più rischi scegliendo di non vaccinarsi sarebbero gli over 65, i pazienti con insufficienza renale, i cardiopatici e gli ipertesi, che se non vaccinati in caso di infezione potrebbero incorrere in gravi complicanze.

Il vaccino, spiega Andreoni,

è già stato preparato su quei ceppi virali che hanno circolato nell’altro emisfero, nonostante vi sia anche una stretta sorveglianza pronta ad adeguarlo ad eventuali nuovi ceppi.

(s.s.)

Via | Comunicato stampa

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