Influenza aviaria, infettato in Emilia Romagna un lavoratore del settore avicolo
Il virus identificato è del sottotipo H7N7. Ministero e Iss sono concordi: non c'è nessun rischio di epidemia
L’influenza aviaria torna a colpire in Emilia Romagna. Ad aver infettato un uomo entrato in contatto, per ragioni professionali, con volatili affetti dalla malattia non è però il virus H7N9, quello che da diversi mesi sta minacciando la salute della popolazione cinese, ma un altro sottotipo, detto H7N7, che stando alle informazioni fornite dal Ministero della Salute
non viene facilmente trasmesso all’uomo, che può infettarsi solo se viene a trovarsi a contatto diretto con l’animale malato o morto.
Proprio perché la trasmissione da persona a persona è un evento raro, i focolai di infezione tendono a non espandersi e per questo il rischio per la popolazione è stato definito dallo stesso Ministero “estremamente basso o addirittura irrilevante”. Ulteriori rassicurazioni derivano dal fatto che dopo l’identificazione tempestiva dei focolai dell’infezione negli animali la Regione Emilia Romagna ha adottato tutte le procedure necessarie per tenerla sotto controllo.
“Una patologia di lieve entità”
Oltre a rassicurare sulla sostanziale assenza di un rischio di epidemia, il Ministero della Salute ha sottolineato anche che rispetto ad altri virus dell’influenza aviaria, ad esempio proprio l’H7N9, il sottotipo H7N7 provoca sintomi di entità lieve, come la congiuntivite con cui ha avuto a che fare proprio l’uomo in cui è stato identificato il virus o sintomi simili a quelli dell’influenza stagionale.
Inoltre come ha spiegato all’Agi Giovanni Rezza, virologo dell’Istituto Superiore di Sanità,
il virus H7N7 (…) non comporta nessun problema alla carne né alle uova dei polli che ne sono infetti, non c’è alcun problema alimentare legato al virus.
Da parte sua, Coldiretti invita ad evitare psicosi ingiustificate.
Via | Agi