Influenza aviaria, terzo focolaio nel Ferrarese e abbattimenti preventivi in Veneto
Nuovi controlli sul virus H7 in Emilia Romagna, mentre iniziano gli abbattimenti preventivi in Veneto.
Dopo l’ordine di abbattimento di 128mila capi nell’allevamento di Ostellato, in provincia di Ferrara, dove era stato isolato il virus H7 della nuova influenza aviaria, una nuova emergenza (e un terzo focolaio) colpisce la regione Emilia Romagna: a Porto Verrara, una frazione di Portomaggiore nella stessa area geografica del precedente allevamento, un’azienda agricola con 18mila tacchini è stata sottoposta a controlli e verifiche da parte dell’Istituto Zooprofilattico e del Centro Nazionale di Padova dopo la sospetta moria di molti animali.
E’ il terzo focolaio che si verifica nella regione emiliano-romagnola dopo quello di Ostellato e quello di Mordano, in stabilimenti di proprietà della Eurovo; il capo del servizio veterinario della Regione Emilia-Romagna Gabriele Squintani ha precisato che dopo il confezionamento per il consumo le uova non presentano rischi per l’uomo, soltanto per le galline che possono venirne a contatto, ma nonostante questo è stato disposto il ritiro dal mercato di milioni di uova prodotte nei primi di agosto e provenienti dagli stabilimenti in corso di bonifica, dopo l’abbattimento di oltre 700mila capi con sospetta infezione da virus H7.
Anche gli abbattimenti in alcuni allevamenti di galline a Occhiobello, in provincia di Rovigo, geograficamente vicini alla provincia ferrarese, sono stati disposti in via preventiva dalla Regione Veneto, nonostante l’esito negativo delle indagini sierologiche e virologiche: 220mila capi verranno abbattuti nei prossimi giorni per scongiurare lo sviluppo di altri focolai e provvedere all’eliminazione di probabili vettori di diffusione del virus H7.
Per quanto riguarda la trasmissione del virus H7 all’uomo, sono stati registrati in passato solo alcuni casi di contagio, mentre per le specie ovicole è uno dei virus a maggior virulenza e si diffonde molto rapidamente negli allevamenti colpiti; il consiglio diramato nelle linee guida della Regione Emilia Romagna è quello di verificare la presenza di animali selvatici che potrebbero entrare negli allevamenti anche più piccoli, oltre a controllare la presenza di stagni e canali nelle vicinanze delle aie.
Via | Corriere