Fabrizio Pregliasco, virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano e Responsabile scientifico di www.osservatorioinfluenza.it e presidente nazionale ANPAS (Associazione nazionale pubbliche Assistenze), spiega che spesso i famigliari chiamano il 118 perché sono in allarme per i sintomi dell’influenza.
L’esperto sottolinea che non bisogna sottovalutare i sintomi influenzali nei soggetti fragili o che soffrono di altre patologie, come BPCO, patologie cardiovascolari. Mai sottovalutare le possibili complicanze.
In questi casi ricorrere al 118 è auspicabile per prendere in carico il paziente nella sua complessità. E’ meno utile quando, a parte i sintomi influenzali, non si rilevano altri campanelli di allarme. E’ meno utile non perché l’ambulanza non sia disponibile a portare la persona in ospedale, ma perché il rischio è che il codice di non urgenza assegnato, una volta giunto in pronto soccorso, si traduca in diverse ore di attesa.
In inverno i pronto soccorso italiani sono pieni con lunghe liste d’attesa che non fanno altro che metterci a contatto con altri virus. Se notiamo che i sintomi avvengono di notte o in fasce orarie in cui il medico di famiglia non è reperibile, meglio tenere controllata la situazione e chiamare la Guardia Medica. Questo il consiglio dell’esperto.
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Rome, Italy - July 31, 2018: Italian Emergency Mobile Unit ambulance moving on a street in Rome during the day











