Influenza, quando chiamare il 118
Se soffrite di influenza, quando è il caso di chiamare il 118 e quando, invece, non è necessario?
Influenza, quando chiamare il 118? Non è una domanda banale. Un recente rapporto ha svelato che il 50% degli italiani usa in modo improprio il pronto soccorso. Non riconosciamo quando è il caso di rivolgersi al servizio sanitario d’urgenza e quando, invece, potremmo risolvere con il nostro medico o con la guardia medica nel caso in cui l’ambulatorio fosse chiuso. Soprattutto con l’influenza, sono molti i casi di pazienti che si rivolgono al pronto soccorso senza che ci sia una reale esigenza.
Fabrizio Pregliasco, virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano e Responsabile scientifico di www.osservatorioinfluenza.it e presidente nazionale ANPAS (Associazione nazionale pubbliche Assistenze), spiega che spesso i famigliari chiamano il 118 perché sono in allarme per i sintomi dell’influenza.
L’esperto sottolinea che non bisogna sottovalutare i sintomi influenzali nei soggetti fragili o che soffrono di altre patologie, come BPCO, patologie cardiovascolari. Mai sottovalutare le possibili complicanze.
In questi casi ricorrere al 118 è auspicabile per prendere in carico il paziente nella sua complessità. E’ meno utile quando, a parte i sintomi influenzali, non si rilevano altri campanelli di allarme. E’ meno utile non perché l’ambulanza non sia disponibile a portare la persona in ospedale, ma perché il rischio è che il codice di non urgenza assegnato, una volta giunto in pronto soccorso, si traduca in diverse ore di attesa.
In inverno i pronto soccorso italiani sono pieni con lunghe liste d’attesa che non fanno altro che metterci a contatto con altri virus. Se notiamo che i sintomi avvengono di notte o in fasce orarie in cui il medico di famiglia non è reperibile, meglio tenere controllata la situazione e chiamare la Guardia Medica. Questo il consiglio dell’esperto.
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