L’insolazione, altrimenti detta colpo di sole, è una condizione medica molto grave i cui sintomi non devono essere assolutamente sottovalutati, che si verifica generalmente durante una giornata particolarmente calda.
In tali condizioni, il corpo può non essere in grado di raffreddarsi, e la temperatura corporea di una persona – bambini, adulti o anziani indistintamente – può diventare pericolosamente elevata, portando alla manifestazione di malesseri che potrebbero presentarsi in pochi minuti, in qualche ora o anche il giorno dopo. Cosa fare quando si ha un’insolazione? E quanto dura la febbre da colpo di sole? Facciamo chiarezza.
L’insolazione è legata all’esposizione diretta del corpo alle radiazioni solari, in particolare della testa (aspetto aggiuntivo rispetto al colpo di calore in senso lato). E’ una delle conseguenze della disidratazione e dell’ipertermia (ovvero il forte aumento della temperatura corporea) che si verificano quando una persona è rimasta esposta a un’eccessiva quantità di raggi solari (e conseguentemente calore) per troppo tempo.
Un evento del genere può verificarsi soprattutto in ambienti molto caldi, come la spiaggia ad esempio, dove è spesso accompagnato da una scottatura solare, o come l’interno di un’automobile, dove il colpo di calore è praticamente inevitabile.
In circostanze del genere, la persona non riesce a mantenere la normale temperatura corporea, e rischia quindi di andare incontro a conseguenze molto gravi. Ai raggi solari è dovuta anche l’allergia al sole nelle sue diverse forme, dermatite polimorfa solare compresa.
Perché si verificano insolazioni e colpi di calore? Perché l’organismo assorbe più calore di quanto riesce a rilasciarne all’esterno attraverso la sudorazione. Questo comporta un innalzamento della temperatura interna, detta ipertermia.
La spiegazione risiede nel fatto che ognuno di noi ha un proprio specifico sistema di termoregolazione che ci permette di mantenere costante la temperatura interna, a prescindere da quanto sia alta o bassa quella esterna. Quando fa freddo, possiamo ad esempio avere i brividi e produrre calore attraverso il movimento del nostro corpo. Quando fa caldo, tendiamo invece a sudare per disperdere il calore. E’ quando il nostro sistema di termoregolazione non è sufficiente a mantenere la giusta temperatura corporea che si verifica tale inconveniente.
Ma chi è più a rischio? Naturalmente i neonati ed i bambini (soprattutto quelli di età inferiore ai 2 anni) e gli anziani, i cui sistemi interni non sono abbastanza allenati per adattarsi alle situazioni climatiche più estreme.
Naturalmente anche chi è costretto a lavorare all’aria aperta e senza alcun riparo per diverse ore può sperimentare un colpo di sole.
Altri soggetti a rischio sono:
Il tipico sintomo del colpo di calore è la febbre da insolazione – che può durare circa un paio di giorni – accompagnata da:
Se non trattato, il colpo di calore può portare a convulsioni e perdita di conoscenza.
Se l’intervento è rapido ed il trattamento efficace, le persone dovrebbero riprendersi con pochi o nessun problema. Il recupero iniziale dovrebbe richiedere da uno a due giorni nei casi meno gravi.
I tempi di recupero dall’insolazione – che ovviamente sono variabili da soggetto a soggetto – si aggirano tra le 24 e le 48 ore con remissione completa. Nei casi più gravi possono richiedere anche settimane, a seconda dei danni arrecati.
Quello dell’insolazione nei bambini è un evento abbastanza frequente che non deve essere sottovalutato. Avendo, come già anticipato, un sistema interno di termoregolazione meno efficace, corrono maggiori rischi di andare incontro a colpi di calore e insolazioni. In entrambi i casi, si tratta di eventi che è bene prevenire.
Nel caso in cui il bambino manifesti segni o sintomi quali confusione mentale, irritabilità, mal di testa, ma anche se appare accaldato, ha febbre alta e disidratazione, bisogna portarlo immediatamente in un luogo fresco e ombreggiato. Qui rinfrescarlo e – se necessario – contattare i soccorsi per scongiurare il rischio di conseguenze fatali.
Il colpo di calore nei bambini comporta i seguenti sintomi, che possono manifestarsi anche diverse ore dopo l’esposizione al sole. Fra i campanelli d’allarme da non sottovalutare ci sono:
Tra i sintomi dell’insolazione può esserci anche la diarrea.
Colpo di calore: cosa fare in caso di insolazione? I rimedi sono diversi, ma l’importante è intervenire immediatamente. Chiamate subito il numero di emergenza medica o portate la persona in un ospedale vicino. In attesa che i medici arrivino, iniziate le manovre di primo soccorso.
Rimanete con la persona finché non sta meglio o finché non arrivano i soccorsi. Se questi dovessero tardare, chiamate il pronto soccorso per chiedere ulteriori istruzioni.
Molti associano la Tachipirina alla cura per la febbre da insolazione. In realtà è preferibile non assumere farmaci antipiretici, come il paracetamolo, in questo caso a meno che non siano stati espressamente prescritti da un medico. Paracetamolo ed altri comuni farmaci contro la febbre, come ad esempio gli antinfiammatori, possono potenzialmente interferire con i meccanismi regolatori fisiologici. Inoltre, essendo la febbre da insolazione indotta da cause esterne, potrebbero non risultare efficaci.
Dopo l’insolazione la prima e fondamentale regola consiste nel reidratare l’organismo assumendo acqua e bevande ricche di sali minerali (potete aggiungere alla semplice acqua del limone e della menta fresca per poter reintegrare i sali minerali). Non bisogna bere bevande zuccherate o alcoliche per reidratarsi in quanto zucchero e alcool possono interferire con la capacità del corpo di controllare la temperatura. No, anche alle bevande troppo fredde, che possono causare crampi allo stomaco.
E in fatto di cibo? Cosa mangiare in caso di insolazione? Prediligete alimenti ricchi di sali minerali. Tra i cibi adatti per smaltire i postumi di un’insolazione c’è la frutta fresca e la verdura di stagione. L’avocado, in particolare, che è ricco di potassio e di fosforo. Ma anche le banane naturalmente. E le mandorle, i pompelmi ed il cocco. Le verdure a foglia verde, nello specifico, sono ricche di magnesio, calcio e ferro.
Una buona bevanda che può essere di aiuto, oltre che piacevole da sorseggiare per combattere l’afa, è quella che si ottiene frullando 400 grammi di anguria, il succo di un limone, 6 foglie di menta e 200 ml di acqua.
E’ possibile prevenire l’insolazione? Assolutamente sì, mettendo in pratica comuni e semplici accorgimenti perfetti per evitare rischi per la salute.
Questi sono i comportamenti più comuni ed efficaci nella prevenzione di un colpo di sole, non sottovalutateli.