Integratori di vitamina D: i rischi da non ignorare
Un nuovo studio rivela quali sono i rischi da non ignorare per coloro che assumono integratori di vitamina D.
Un nuovo studio pubblicato sul Journals of Gerontology: Series A ha rilevato che le donne anziane in sovrappeso o obese che assumono più di tre volte la dose raccomandata di vitamina D mostrano miglioramenti nella memoria e nell’apprendimento, ma hanno anche tempi di reazione più lenti, che a loro volta potrebbero aumentare il rischio di cadere. Per giungere a tali conclusioni, gli esperti hanno valutato l’impatto della vitamina D sulla funzione cognitiva.
Lo studio sui rischi degli integratori di Vitamina D
I ricercatori hanno valutato tre gruppi di donne tra i 50 e i 70 anni in uno studio controllato randomizzato.
Un gruppo ha assunto la dose giornaliera raccomandata di 600 UI, equivalenti a 15 microgrammi di vitamina D giornalieri, per un periodo di un anno. Un altro gruppo ha assunto 2.000 UI al giorno e il terzo ne ha assunti 4.000. Tutte le donne hanno ricevuto una consulenza sullo stile di vita e sono state incoraggiate a perdere peso.
I ricercatori hanno scoperto che la memoria e l’apprendimento sono migliorati nel gruppo che ha assunto 2.000 UI al giorno, ma non nel gruppo che ne ha assunto un dosaggio più elevato. Inoltre, il tempo di reazione delle donne è risultato più lento per il gruppo che ha assunto 2.000 UI al giorno, e significativamente più lento per coloro che hanno assunto un dosaggio più elevato.
Il tempo di reazione più lento può avere altri esiti negativi come il potenziale aumento del rischio di cadute e fratture
spiegano gli autori dello studio, i quali aggiungono che saranno necessarie ulteriori ricerche per determinare se il tempo di reazione è correlato a maggiori tassi di cadute e lesioni nelle popolazioni a rischio, e quali potrebbero essere gli effetti di dosi diverse di integratori di vitamina D in uomini e donne di diverse età.