Integratori e cosmetici contro la caduta dei capelli: video su TikTok rimosso per inganno

La questione della **calvizie** e dell’**alopecia androgenetica** ha sollevato un acceso dibattito, soprattutto in relazione all’efficacia di **cosmetici** e **integratori**. Secondo il **Comitato di Controllo** dell’**Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria** (IAP), la risposta è negativa. Il 12 febbraio 2025, l’IAP ha emesso l’ingiunzione n. 10/25, che ha portato alla censura di un video promozionale dei prodotti Hair Army, diffuso su **TikTok** nel gennaio 2025. Questo intervento è avvenuto in seguito alla valutazione che il contenuto pubblicitario fosse fuorviante e non conforme agli articoli del **Codice di Autodisciplina** riguardanti la pubblicità di cosmetici e integratori.

Contenuto del video pubblicitario

Il video contestato presentava un giovane che promuoveva la linea di prodotti Hair Army, asserendo che questi fossero stati sviluppati per combattere la **miniaturizzazione** dei capelli. Tali affermazioni, secondo l’IAP, possono indurre il pubblico a credere che i prodotti abbiano la capacità di risolvere problemi complessi come la **calvizie** e l’**alopecia androgenetica**, che sono legati all’ormone maschile DHT (diidrotestosterone). Tuttavia, l’IAP ha chiarito che le alterazioni legate alla **caduta** dei capelli non possono essere affrontate semplicemente attraverso l’uso di cosmetici. La loro efficacia è limitata alla **prevenzione** o alla **riduzione** della caduta dei capelli per cause fisiologiche e temporanee.

Le affermazioni contestate

Il sito ufficiale di Hair Army promuove prodotti come DHT-Striker Lotion e DHT-Striker Shampoo, oltre a versioni femminili come ESTRO-Defence Lotion e ESTRO-Defence Shampoo. Questi articoli vengono presentati con **claim** che non appartengono al settore cosmetico, suggerendo un’efficacia paragonabile a quella del minoxidil, un farmaco noto per il trattamento dell’**alopecia androgenetica**, ma non consentito in prodotti cosmetici. Le affermazioni come “senza effetti collaterali”, “arresto della caduta dei capelli”, “inibizione dell’enzima 5 alfa reduttasi” e “stimolazione della crescita dei capelli” richiamano termini tipici dei **medicinali**, il che ha portato l’IAP a considerare la pubblicità come ingannevole. Di conseguenza, è stata ordinata la cessazione immediata della campagna promozionale.

Implicazioni per il settore

Questa decisione del **Comitato di Controllo** dell’IAP rappresenta un importante passo nel garantire la **trasparenza** nel settore della **bellezza** e della **salute**. La pubblicità ingannevole potrebbe non solo danneggiare i consumatori, ma anche minare la fiducia nei prodotti cosmetici e integratori. La questione della **calvizie** è delicata e colpisce molte persone, pertanto è fondamentale che le aziende operino con responsabilità, evitando di sfruttare le vulnerabilità dei consumatori per promuovere prodotti senza prove scientifiche adeguate.

La decisione dell’IAP invita a una riflessione più profonda su come le aziende comunicano le loro offerte e sull’importanza di fornire informazioni chiare e veritiere. In un mercato sempre più competitivo, la fiducia del consumatore è un asset fondamentale che le aziende devono preservare attraverso pratiche pubblicitarie etiche e responsabili.

Published by
Lucia Rossi