
BRISTOL, UNITED KINGDOM - AUGUST 11: In this photo illustration a woman uses a credit card to buy something online on August 11, 2014 in Bristol, United Kingdom. This week marks the 20th anniversary of the first online sale. Since that sale - a copy of an album by the artist Sting - online retailing has grown to such an extent that it is now claimed that 95 percent of the UK population has shopped online and close to one in four deciding to shop online each week. (Photo Illustration by Matt Cardy/Getty Images)
Gioite, amanti delle lunghe ore al computer a surfare su Internet: una ricerca condotta da studiosi brasiliani sull’English Longitudinal Study of Ageing (lo studio trasversale sull’invecchiamento in Gran Bretagna) e pubblicata sul Journals of Gerontology ha dimostrato che trascorrere il proprio tempo navigando sul web, mandando email e curiosando aiuta a prevenire l’invecchiamento del cervelloe a combattere la perdita della memoria.
Lo studio è stato condotto per una durata di 8 anni e ha misurato le abilità mentali di 6442 persone nel corso di questo lasso di tempo, analizzando anche fattori decisivi come malattie, condizioni di salute generali e formazione personale: per verificare le attività cerebrali e le capacità cognitivo-memoriali, i soggetti sono stati sottoposti a test continui per verificare quante parole di cui si richiedeva la memorizzazione venissero ricordate dopo determinati lassi di tempo.
I ricercatori hanno confermato l’ipotesi: coloro che scrivevano abitualmente e-mail e navigavano su Internet hanno fatto registrare un incremento del 3% nel ricordare le parole rispetto a coloro che non utilizzavano il web in alcun modo.
L’uso crescente di Internet e delle email è stato associato ad un miglioramento significativo nel ricordare parole dopo intervalli di tempo sempre più lunghi. Le persone che utilizzavano Internet e le email presentavano un miglioramento del 3,07% nel ricordare queste parole, a confronto di coloro che non erano utilizzatori abituali del web
hanno spiegato i ricercatori.
La spiegazione sta tutta in quella che in inglese viene definita “digital literacy“, ovvero l’alfabetizzazione digitale: l’abilità di pianificare attività online fa lavorare al meglio le reti cognitive del cervello, mantenendolo allenato, in salute e sviluppato anche in età avanzata.
La perdita della memoria può cominciare inizialmente intorno ai 45-60 anni di età , con conseguenze anche gravi come la demenza senile: è importante continuare a tenere il cervello in attività anche quando si avanza con gli anni per garantirsi una vecchiaia non solo serena ma anche intellettualmente stimolante, e grazie a Internet ciò è ancora più semplice e possibile. Le scoperte di questa ricerca potranno anche essere sfruttate per rendere più facilmente disponibile l’accesso a Internet per i più anziani.
Via | DailyMail