Intolleranza ai lieviti? Ecco la dieta giusta da seguire
La dieta giusta da seguire con un'intolleranza ai lieviti: è bene verificare che i disturbi digestivi non siano causati da altri fattori e poi seguire una dieta depurativa, ricca di cereali integrali, proteine e verdura cotta e priva di zuccheri e carboidrati complessi.
Nella medicina tradizionale non si parla quasi mai di intolleranza ai lieviti, mentre in quella alternativa sono numerose le patologie riconducibili a questa particolare forma di intolleranza alimentare, che provoca disequilibri della flora batterica intestinale facendo insorgere patologie come la candida. L’intolleranza ai lieviti è facilmente affrontabile con la dieta giusta da seguire, in modo da sospendere temporaneamente quei cibi che stimolano la sovracrescita della componente fungina.Detto questo, se si volesse scegliere di seguire una dieta per combattere l’intolleranza ai lieviti, va tenuto presente che in linea generale si tratta di regimi alimentari disintossicanti, atte a depurare l’organismo e a riequilibrare le naturali funzioni degli organi spesso sovraffaticati da regimi alimentari ricchi di lievitati, glutine, latticini (i tre principali componenti delle intolleranze e allergie alimentari).
Fondamentalmente, non esiste una vera e propria dieta; si parla piuttosto di un comportamento da seguire, per osservare e verificare se ci siano miglioramenti del fisico. Il consiglio è perciò di vedere come reagisce il proprio organismo all’eliminazione/sospensione di determinate categorie di alimenti, quali:
- latticini
- lievitati da forno
- bevande gassate e fermentate.
Inoltre, si può scegliere una dieta depurativa che preveda il consumo di alimenti integrali e verdura cotta, pesce e carne magra in cotture leggere (al vapore o in padella antiaderente senza olio). Una buona spinta alla depurazione può venire anche da un aumento dell’attività fisica; spesso i problemi di digestione di una presupposta intolleranza nascono da uno stile di vita sedentario e dallo scarso movimento, facilmente risolvibile con un’alimentazione più leggera e con le giuste combinazioni alimentari. Ad esempio, non vanno mai associate proteine di natura differente e carboidrati complessi, ricchi di zuccheri che possono fermentare nello stomaco e rendere difficoltosa la digestione.
È bene quindi osservare attentamente le reazioni dell’organismo dopo la sospensione di determinati alimenti: se effettivamente ci si sente meglio, più leggeri e meno stanchi, è possibile che il consumo prolungato e continuo di certi cibi possa aver “ingolfato” l’apparato digerente. Un’alimentazione varia è il primo segreto di una buona salute e l’aumento dei casi di intolleranza indica spesso un sbilanciamento eccessivo di consumi.
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