
A woman shops for food items near a display of bottes of soda at a superrmarket in Rosemead, California on June 18, 2014, a day after a bill in California that would require soft drinks to have health warning labels failed to clear a key committee. Under the measure, sugary drinks sold in the most populous US state would have had to carry a label with a warning that sugar contributes to obesity, diabetes and tooth decay and the legislation, which would have been the first of its kind in the United States, passed the state Senate in May, but on it failed to win enough votes in the health commission of the California State Assembly on June 17, the Los Angeles Times reported. AFP PHOTO/Frederic J. BROWN (Photo credit should read FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images)
Bere bevande zuccherate non fa bene nè alla salute nè alla linea, e – stando a quanto emerso da una nuova ricerca – pare non faccia bene neanche ai telomeri dei globuli bianchi, ovvero a quelle unità di protezione del DNA che ricoprono le estremità dei cromosomi nelle cellule, e che sono strettamente collegate con l’invecchiamento cellulare ed con la determinazione della vita di una cellula. A rivelarlo sarebbe stata una nuova ricerca condotta dai membri della University of California, dalla quale sarebbe emerso che il consumo di bevande zuccherate potrebbe promuovere un maggiore invecchiamento cellulare.
Lo studio in questione, pubblicato sull’American Journal of Public Health, ha rivelato – come dicevamo – che i telomeri sarebbero più corti nelle persone che assumono più bevande zuccherate, rispetto invece a chi ne assume meno o non ne assume affatto.
Come se non bastasse, telomeri più corti sono stati associati anche a un maggiore rischio di sviluppo di malattie croniche, malattie cardiache, diabete e alcuni tipi di cancro. Per osservare il nesso esistente fra il consumo di bevande zuccherate e l’invecchiamento cellulare gli esperti hanno esaminato 5.309 persone (tutti partecipanti al National Health and Nutrition Examination Survey), di età compresa fra 25 e 65 anni, senza alcuna storia di diabete o malattie cardiovascolari.
Dalle analisi condotte sul DNA dei soggetti, sarebbe dunque emerso che la quantità di soda dolcificata con zucchero che una persona consuma è in effetti associata alla lunghezza dei telomeri, con un effetto deleterio paragonabile a quello del fumo.
“Il consumo regolare di bibite zuccherate potrebbe influenzare lo sviluppo della malattia, […] anche attraverso un accelerato invecchiamento cellulare dei tessuti – spiegano gli esperti – Questa è la prima dimostrazione che la soda è associata ad un accorciamento dei telomeri“.
Tale accorciamento potrebbe avvenire peraltro molto tempo prima che la malattia si manifesti in maniera evidente, e nonostante lo studio sia stato condotto su un campione di persone adulte, non è da escludere che tale processo di invecchiamento possa interessare anche i bambini, che fin troppo spesso consumano questo genere di bevande.
Dal canto loro, gli autori della ricerca sottolineano comunque che l’associazione emersa dalla loro ricerca non implica necessariamente che vi sia un nesso di causalità, per cui ulteriori studi in proposito dovranno ancora essere condotti.
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via | Sciencedaily