DARWIN, AUSTRALIA - MAY 31: A passenger sleeps in Darwin airport on May 31, 2014 in Darwin, Australia. Flights in and out of Darwin have been suspended as volcanic ash from Mount Sangeang volcano covers much of northern Australia. It is expected flights will be cancelled form Darwin until Monday. (Photo by Elise Derwin/Getty Images)
Lo scorso anno, una ricerca dell’università di Oxford sembrava aver dato una spiegazione tramite geni alla sindrome del jet lag o mal di fuso orario, il disturbo che colpisce frequentemente i viaggiatori attorno al mondo impedendo una corretta attività di sonno e veglia quando ci si sposta di molte ore a est o a ovest: il gene SIK1 è stato individuato quale responsabile dell’incapacità di risincronizzazione immediata dell’orologio biologico quando si passano diversi fusi orari.
A sostegno dell’origine genetica della sindrome del jet lag arriva un nuovo studio del Salk Institute for Biological Studies pubblicato su eLife e incentrato sulle cure per i disturbi del sonno, che ha identificato un gene chiamato Lhx1 nei topi sottoposti ad esperimento. Questo gene influenza largamente il funzionamento dei ritmi circadiani tra sonno e veglia: nello studio, i ricercatori hanno alterato le sequenze giorno/notte sui topi simulando un jet lag di otto ore e monitorando le attività durante questo periodo. Ciò che è emerso dallo studio è che i topi mancanti del gene Lhx1 erano in grado di risincronizzare il sonno e la veglia più facilmente rispetto ai topi che presentavano Lhx1, perché questo è l’unico gene in grado di interrompere la propria attività quando esposto alla luce.
Il controllo dell’orologio biologico e dei ritmi circadiani del corpo umano è dovuto al nucleo soprachiasmatico, una regione dell’ipotalamo che contiene e gestisce circa 20mila neuroni; l’esposizione alla luce tende a azzerare l’attività delle cellule del nucleo soprachiasmatico ma non di tutte, e ciò è responsabile della sindrome del jet lag la mancata risincronizzazione al cambio della luce è dovuta al diverso comportamento dei geni che influenzano la funzionalità cellulare.
Se non sapete come combattere la sindrome del fuso orario, sappiate che contro i geni c’è poco da fare: meglio qualche piccola accortezza in più e seguire i consigli per ripristinare correttamente i ritmi circadiani.