La cefalea cronica sarà considerata una malattia sociale?
La cefalea cronica potrebbe essere considerata una malattia sociale e quindi essere inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza.
Una nuova proposta di legge potrebbe portare all’inserimento della cefalea cronica nei Livelli Essenziali di Assistenza. La proposta, che è stata firmata dalla deputata della Lega Arianna Lazzarini, sarà valutata da chi di dovere, e potrebbe portare un sostegno a tutti coloro che soffrono di questa dolorosa condizione. Le cefalee colpiscono infatti ben 26 milioni di persone in Italia, e nelle forme più invalidanti interessano circa 6 milioni di persone. Tutto ciò comporta dei costi enormi per le terapie e per le assenze dal posto di lavoro.
La nuova proposta di legge chiede dunque l’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza, e che i trattamenti per la cefalea siano resi gratuiti per chi soffre di questa condizione da almeno un anno. Il paziente dovrebbe presentare sintomi invalidanti, che dovranno essere dimostrati da una diagnosi medica.
La Lazzarini tiene a specificare che non si parla del classico mal di testa passeggero.
La cefalea cronica è una malattia invalidante ed è molto più diffusa di quanto si possa immaginare. Politica e istituzioni
aggiunge la deputata
devono dare una risposta concreta a un’esigenza particolarmente sentita, riconoscendola come malattia sociale da inserire nei livelli essenziali di assistenza. Auspico pertanto un rapido esame della mia proposta di legge, affinché la sua approvazione possa finalmente garantire tutela sociale e lavorativa, oltre che una nuova dignità di vita, ai pazienti che ne soffrono.
via | Ansa
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