La chemioterapia in gravidanza non danneggia il feto
Uno studio dell'università di Leuven, in Belgio, sembrerebbe aver eliminato il dubbio sugli effetti nocivi dei farmaci utilizzati in chemioterapia sullo sviluppo del bambino.
Essere colpite da un tumore maligno in gravidanza è forse uno degli incubi peggiori per una donna che desideri diventare madre: ma c’è una nuova speranza per tutte quelle donne che si trovano a dover decidere tra un aborto e il rischio di parto prematuro per colpa di massicce dosi di terapie chimiche contro il cancro.
Una ricerca dell’università cattolica di Leuven in Belgio, condotta su un campione di 129 bambini seguiti dalla nascita fino ai tre anni di età, ha rivelato che lo sviluppo cognitivo dei bambini nati da donne sottoposte a cure chemioterapiche nel corso della gravidanza non viene bloccato dai farmaci assunti dalle madri. Anzi, non si nota alcuna differenza con gli altri bambini nati da madri sane al momento della gestazione. Il campione è ristretto, ma la speranza è che si possa presto avviare un nuovo studio più approfondito sulla questione.
Non abbiamo individuato alcuna differenza tra lo sviluppo cognitivo e cardiologico dei bambini nati da madri sotto chemio e altri di un gruppo di controllo,venuti alla luce da mamme sane. Il risultato ha sorpreso, in quanto sappiamo che le sostanze chemioterapiche sono tossiche e in molti casi attraversano la barriera della placenta.
ha spiegato Frederic Amant, principale autore della ricerca.
Via | Ansa
Foto | FLickr