La dieta mediterranea è troppo cara e sempre meno persone la seguono
La dieta mediterranea non viene più seguita come prima, perché troppo cara
La dieta mediterranea, tanto osannata in tutto il mondo, non va più di moda. Anche perché, in tempi di crisi come questi, risulta essere troppo cara. La dieta, inclusa anche all’interno dei patrimoni immateriali dell’umanità secondo l’Unesco, considerata tra le migliori per prevenire alcune patologie, in Italia non viene più seguita, perché è troppo costosa.
La dieta mediterranea, infatti, non viene più seguita dagli italiani: la crisi economica che ha messo a dura prova le casse delle famiglie del bel paese, infatti, ha causato un cambiamento di tutte le abitudine quotidiane, anche quelle alimentari. A scapito della salute, dal momento che vengono scelti piatti più calorici ma dal costo decisamente minore.
Uno studio condotto in Italia dalla Fondazione di ricerca e cura Giovanni Paolo II dell’università Cattolica di Campobasso e pubblicato sulla rivista Bmj Open, non solo ha registrato un aumento dell’obesità tra le persone con un reddito più basso, ma anche un allontamento dalla classica dieta mediterranea.
Lo studio è stato condotto su un campione di 13mila persone, metà uomini e metà donne, con età media di 53 anni. I soggetti sono stati suddivisi in quattro gruppi, a seconda del loro reddito. Tramite un questionario sottoposto loro, si sono potute notare le loro abitudini alimentari.
Abbiamo trovato che le persone con meno risorse economiche hanno anche il punteggio minore nell’aderenza alla dieta questo implica che i piu’ poveri hanno anche una dieta peggiore, basata su cibi preconfezionati o ipercalorici che spesso sono più a buon mercato di quelli della tradizione alimentare italiana.
Lo studio ha così rivelato che chi ha un reddito più alto utilizza molto di più i cibi della dieta mediterranea (con una percentuale del 72% in più rispetto alla fascia con un reddito minore). Anche il tasso di obesità rispecchia questa carenza, con percentuali del 20% tra i più ricchi e del 36% tra i più poveri.
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