
LA JOLLA, CA - FEBRUARY 28: Embryologist Ric Ross holds a dish with human embryos at the La Jolla IVF Clinic February 28, 2007 in La Jolla, California. The clinic accepts donated embryos from around the country through The Stem Cell resource which are then given to stem cell research labs for research. (Photo by Sandy Huffaker/Getty Images)
La storia di Valentina Magnanti, la ragazza di Roma che in seguito alla scoperta di una malformazione genetica nel feto di cinque mesi di cui era incinta ha scelto di abortire andando incontro ad una vera e propria mancanza di assistenza da parte del personale dellโOspedale Sandro Pertini di Roma, ha indignato lโopinione pubblica che nella giornata di ieri ha riempito mondo reale e virtuale di discussioni accese: solo che principalmente ci si รจ occupato di focalizzarsi sullโaborto, del quale si parla anche in Europa in questi giorni, proprio perchรฉ alcuni articoli sulla storia di Valentina Magnanti ponevano molto lโaccento su questa vicenda.
Viste le numerose richieste pervenute allโAssociazione Luca Coscioni che segue il suo caso con gli avvocati Filomena Gallo e Angelo Calandrini, Valentina Magnanti ha chiesto di poter rilasciare una lettera aperta che dichiarasse le sue reali intenzioni e spiegasse la sua volontร di non apparire ulteriormente, in questi giorni, mentre la Corte Costituzionale รจ chiamata a rispondere sui dubbi di legittimitร costituzionale sollevati dopo la sentenza iniziale del Tribunale di Roma.
Questo il suo lungo comunicato, che vi riportiamo integralmente:
Mi chiamo Valentina, la ragazza di cui tanto si parla in questi giorni.
Ho deciso, insieme a mio marito, di non rilasciare alcuna intervista, ne video nรฉ scritta, a nessuna testata giornalistica e nessun programma tv, per due ragioni.
La prima รจ che quello che dovevo dire lโho giร detto, e perchรฉ ripercorrere quel dolore fa ancora molto male. Quello che ho raccontato durante la conferenza stampa di lunedรฌ 10 marzo indetta dallโAssociazione Luca Coscioni spero possa servire affinchรฉ tutti sappiano che se non ci fosse stata la legge 40 con i suoi assurdi divieti tutto quello che ha riguardato me e la mia famiglia in questi anni non sarebbe mai successo.Prima della conferenza stampa ero stata ospite, insieme a mio marito Fabrizio, di altre due trasmissioni televisive: una lโanno scorso, unโaltra registrata a febbraio di questโanno, prima dunque che si verificasse tutto lโinteresse mediatico per quanto successo quattro anni fa al Pertini.
Ora, dunque, preferisco rimanere in silenzio, con lโeccezione di queste poche righe.
Per quanto riguarda lโobiezione di coscienza: i dati provenienti dalle regioni italiane e la decisione del Consiglio dโEuropa parlano chiaro, non sono certo io e non voglio essere io il pretesto per sollevare agli occhi di stampa e politica la questione, che dovrebbe essere affrontata a prescindere dai casi come quello mio.
La seconda ragione รจ che tutta lโattenzione si รจ concentrata sulla vicenda dellโaborto, mentre per me รจ importante che ci si occupi seriamente del vero problema alla base della mia storia, che รจ la legge 40, e anche delle conquiste che sono state annunciate in conferenza stampa. Ora spetterร alla Corte Costituzionale decidere se abbiamo ragione oppure no.
Vorrei, da cittadina italiana, che si parlasse di questo.
Il mio dolore svanirร quando tutti i cittadini avranno gli stessi diritti
Via | Associazione Luca Coscioni