La meditazione è efficace per smettere di fumare?
Non basta rilassarsi, ma una meditazione consapevole può davvero aiutare a ridurre le bionde. Ecco le prove della sua efficacia
C’è chi ci prova con le gomme da masticare. Altri si affidano all’ipnosi. I più moderni, invece, iniziano a svapare la sigaretta elettronica. I metodi per aiutare a smettere di fumare di certo non mancano, così come non mancano nemmeno nuove proposte per sostenere i fumatori nel cammino verso l’abbandono totale del vizio. Secondo un recente studio pubblicato su Pnas anche la meditazione può essere d’aiuto. In particolare, la cosiddetta mindfulness meditation aiuta i fumatori a ridurre il numero di sigarette accese ogni giorno.
I benefici per la salute di questo tipo di meditazione sono svariati. Negli anni scorsi la sua pratica è stata associata alla riduzione dei sintomi del raffreddore, dell’influenza, delle vampate e della sindrome del colon irritabile. Alcuni studi l’hanno associata a cambiamenti salutari a livello cerebrale. Quello che è fuori di dubbio è che favorisce il rilassamento, la concentrazione sul momento presente e la capacità di lasciarsi trasportare da pensieri e sensazioni.
Questo nuovo studio ha coinvolto 27 fumatori e 33 non fumatori di età media pari a 21 anni, che sono stati assegnati ad un gruppo che ha praticato per 5 ore in due settimane la mindfulness meditation o una tecnica di rilassamento. Al termine delle 2 settimane chi aveva imparato a meditare correttamente ha ridotto del 60% il consumo di sigarette, misurato attraverso analisi del fiato. Dopo altre 4 settimane 5 dei fumatori che avevano imparato a meditare ha dichiarato di continuare a fumare meno rispetto a quanto facessero prima dell’inizio dello studio.
Michael Posner, docente dell’Università dell’Oregon e coautore dello studio, ha commentato i risultati spiegando:
Non posso dire che tutte le forme di meditazione producono questi effetti. E’ probabile che dipenda dallo stato cerebrale in cui si trova una persona.
Posner ha anche ammesso i limiti di questo studio, primi fra tutti il ridotto numero di individui coinvolti e il fatto che fossero tutti studenti universitari. D’altra parte l’esperto ha anche sottolineato che la maggior parte dei partecipaneti non sapeva di prendere parte ad uno studio sul vizio del fumo.
Gli autori pensano che a giocare un ruolo fondamentale sia la riduzione dello stress. Inoltre lo studio ha rilevato un aumento dell’attività delle aree cerebrali associate all’autocontrollo. Quello che è certo è che la meditazione non ha effetti collaterali significativi. Tentare questa strada, quindi, non nuoce.