La ricetta per dimagrire in salute? Cinque pasti al giorno
Gli italiani sono sempre più attenti a non saltare pasti, una buona abitudine che permette non solo di mantenersi in forze, ma anche per perdere in modo corretto i chili di troppo. La regola? Non saltare né la colazione, né gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio. E, naturalmente, pasti e cene cui dedicare il giusto tempo
Per dimagrire non bisogna rinunciare alla sana abitudine di suddividere il cibo in cinque pasti al giorno. A ribadire quanto già raccomandato dalla maggior parte degli epserti di nutrizione e l’Osservatorio Nestlé-Fondazione Adi, secondo cui questi cinque pasti sono
appuntamenti irrinunciabili che devono scandire la nsotra giornata.
Fortunatamente gli italiani sembrano capire sempre di più l’importanza di distribuire in questo modo le calorie assunte nel corso della giornata, espediente che aiuta ad evitare di accumulare chili di troppo controproducenti non solo dal punto di vista estetico, ma, soprattutto, da quello della salute. L’indagine ha infatti svelato che le persone – soprattutto gli over 45 – che dichiarano di saltare i pasti sono meno numerose rispetto a quanto rilevato nel 2011, quando rappresentavano il 28% della popolazione, il 2% in più rispetto ad oggi. Non solo, oggi solo 1 italiano su 10 salta la colazione, che deve essere considerata uno dei tre pasti principali della giornata. Le più virtuose sono le donne, che in 4 casi su 10 fanno uno spuntino a metà mattina e in 5 casi su 10 la merenda al pomeriggio.
Purtroppo, però, resta ancoa 1 italiano su 4 che dichiara di saltare i pasti almeno 1 volta alla settimana. Nei giorni lavorativi la “vittima” di questa cattiva abitudine è soprattutto il pranzo, mentre durante il fine settimana è più probabile che ad essere saltata sia la cena.
In realtà, l’alimentazione quotidiana, che sia feriale o festiva, dovrebbe essere suddivisa sempre in colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena.
Tra coloro che fanno i pranzi principali più 1 o 2 spuntini c’è una prevalenza di persone normopeso.
precisa il coordinatore scientifico dell’Osservatorio, Giuseppe Fatati, che aggiunge:
oltre alla frequenza è necessario ricordare che il tempo dedicato ai pasti è fondamentale per l’assimilazione dei cibi, il gusto e l’equilibrio di tutta la dieta giornaliera. Secondo i dati sia cena sia pranzo durano in media circa 30 minuti, sia durante i giorni feriali sia nel weekend, quando invece bisognerebbe recuperare il valore della convivialità.
Infine
conclude l’esperto,
un pasto non può essere costituito da una sola categoria di alimenti, e una dieta corretta, anche dimagrante, deve sempre includere tutte le categorie di alimenti in maniera varia ed equilibrata.