La stanza degli abbracci per i pazienti Covid a Castelfranco Veneto
La stanza degli abbracci è un dispositivo in vetro e plastica, per permettere ai pazienti Covid di riabbracciare i familiari in sicurezza
La stanza degli abbracci per i pazienti Covid arriva in una casa di cura in Veneto. Un’iniziativa bellissima che porta un po’ di sollievo e di serenità ai pazienti ricoverati e ai loro familiari. Una delle cose più brutte e dolorose di questo 2020 sono state la mancanza di contatto fisico e l’isolamento forzato, cose che a lungo andare fanno soffrire molto. Gli anziani sono la fascia di popolazione più a rischio ma anche quella che risente di più dell’isolamento e della mancanza degli affetti.
Nell’istituto Rsa “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto è stata creata la stanza degli abbracci. Un dispositivo fatto in plastica e vetro che permette ai residenti e ai loro familiari di avere un contatto fisico in piena sicurezza. Non è la stessa cosa, è sempre plastica e c’è un vetro, ma vedersi da vicino, toccarsi e potersi abbracciare è già tantissimo per chi è malato.
Stanza degli abbracci per i pazienti Covid
Nelle case di cura e negli ospedali gli anziani sono totalmente isolati dal mondo esterno, una scelta saggia per evitare che il virus si propaghi all’interno di queste strutture, come è accaduto la primavera scorsa nel Nord Italia. La mancanza degli affetti però è devastante e può peggiorare le condizioni cliniche dei pazienti.
La stanza degli abbracci è un compromesso tra la distanza che si deve necessariamente tenere e il bisogno di umanità e affetto. Tramite questa tenda, realizzata in un materiale specifico e medico, i pazienti affetti da Covid-19 possono vedere i familiari e farsi forza, per resistere e guarire.
La pandemia colpisce duramente tutti, ma ci sono fasce della popolazione che sono più fragili, fisicamente e anche psicologicamente e che è necessario aiutare.
Speriamo che questa stanza degli abbracci possa essere costruita in altre strutture e magari anche negli ospedali, per offrire supporto, coraggio e forza a chi sta combattendo. Ma anche a chi aspetta e vive nel terrore di non rivedere i propri cari.
via | ansa
Foto | Getty Images