La tachicardia parossistica sopraventricolare: sintomi e terapia
Quali sono i sintomi della tachicardia parossistica sopraventricolare e quali le possibili terapie da mettere in atto.
La tachicardia parossistica sopraventricolare è un tipo di aritmia, che si presenta con un’improvvisa accelerazione del battito cardiaco che parte dalla zona del cuore che si trova sopra i ventricoli, da qui il nome di “sopraventricolare”, vale a dire atri e nodo atrio-ventricolare. L’aritmia arriva all’improvviso, a differenze di altre forme che sono, invece, graduali.
La tachicardia parossistica sopraventricolare può disinguersi in due forme: la tachicardia da rientro nodale o tachicardia da doppia via nodale e la tachicardia da rientro atrio-ventricolare. La tachicardia parossistica sopraventricolare, oltre a presentarsi con aritmia, può anche manifestare cali di pressione, vertigini e, nei casi più gravi, perdita di coscienza.
I sintomi della tachicardia parossistica sopraventricolare sono palpitazioni o cardiopalmo, dispnea, dolore al torace, respiro rapido e affannoso, vertigini, sincope e, talvolta, anche alterazioni della sensibilità cutanea.
Per poter diagnosticare la tachicardia parossistica sopraventricolare, bisogna fare una visita accurata: il medico, dopo aver analizzato tutti i sintomi, potrà consigliare ECG, Holter e altri indagini per approfondire meglio questo particolare disturbo a carico del cuore.
Come si cura la tachicardia parossistica sopraventricolare? Di solito viene consigliata una terapia farmacologica, soprattutto in caso di pazienti anziani. Ogni caso, comunque, deve essere valutato, attraverso gli esami diagnostici effettuati e attraverso il parere del medico curante.
La tachicardia sopraventricolare, di solito, non è pericolosa per la vita del paziente stesso, ma, ovviamente, tutto dipende dalla storia clinica del paziente.
Via | gavazzeni