L’alterazione dei ritmi circadiani influenza la depressione
C’è chi di noi è abituato ad avere ritmi di vita alterati, cioè ad andare a dormire quasi all’alba e quindi svegliarsi dopo mezzogiorno; chi salta il pranzo o la cena ecc. Ebbene, si sa che uno stile di vita di questo tipo non è sicuramente salutare, ma addirittura sembra che, in alcune situazione, questa […]
C’è chi di noi è abituato ad avere ritmi di vita alterati, cioè ad andare a dormire quasi all’alba e quindi svegliarsi dopo mezzogiorno; chi salta il pranzo o la cena ecc. Ebbene, si sa che uno stile di vita di questo tipo non è sicuramente salutare, ma addirittura sembra che, in alcune situazione, questa condotta possa risultare pericolosa.
Per chi è affetto da episodi depressivi e disturbi bipolari, questa alterazione dei ritmi circadiani può rappresentare un problema aggiuntivo, nel senso che dopo l’osservazione di uno studio svolto dall’Università di Firenze su circa 190 soggetti, si è visto che quasi tutti hanno presentato una variazione dell’alternanza sonno-veglia nei giorni precedenti ad un episodio depressivo.
In questi soggetti si osserva in particolare un avanzamento di fase di tali ritmi: sia il risveglio mattutino, sia il picco della temperatura, che la secrezione di particolari ormoni, come cortisolo e melatonina, risultano anticipati di alcune ore.
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